Type to search

Il Ghana ha abolito la pena di morte per i reati comuni

Share

 

Il Parlamento ha approvato il provvedimento, così da diventare il 29esimo paese africano abolizionista e il 124esimo a livello globale

di Angelo Ferrari

 

AGI – Era un provvedimento atteso da anni e ora, finalmente, il Ghana ha abolito la pena di morte, almeno per i reati comuni. Il Parlamento ha approvato il provvedimento, così da diventare il 29esimo paese africano abolizionista e il 124esimo a livello globale. Il disegno di legge per modificare la legge sulla pena di morte è stato presentato dal deputato Francis-Xavier Sosu ed è stato sostenuto dalla commissione parlamentare per gli Affari Costituzionali, Legali e Parlamentari.

I sondaggi di opinione, inoltre, hanno sempre evidenziato come la maggior parte dei ghanesi approva l’abolizione della pena di morte. Un ruolo, dunque, importante, lo ha avuto anche l’opinione pubblica del paese dell’Africa occidentale. Il Ghana ha attualmente 170 uomini e sei donne detenuti nel braccio della morte, le cui condanne saranno ora commutate in ergastolo: l’ultima esecuzione è avvenuta nel 1993 ma la pena di morte, fino a ieri, era prevista per reati come l’omicidio.

La nuova normativa – che per entrare in vigore dovrà essere ratificata dal presidente Nana Akufo-Addo – modificherà la legge statale sui reati penali (Criminal and Other Offences Act) e quella sulle forze armate (Armed Forces Act), sostituendo la pena di morte con l’ergastolo. In realtà da 30 anni in Ghana non si registrano esecuzioni, l’ultima ha riguardato 12 prigionieri fucilati perché condannati per rapina e omicidio.

Le tappe di un percorso lungo più di un secolo

La pena di morte è stata adottata dal paese sin dall’introduzione della common law inglese, nel 1874, ed è prevista per omicidio, rapina a mano armata e alto tradimento. Un primo tentativo abolizionista risale al 2014, quando il governo ha approvato un disegno di legge, che è rimasto sulla carta. Il successivo progetto di modifica dell’articolo 13 della Costituzione – che prevede la condanna a morte per alto tradimento – avrebbe dovuto essere sottoposto a referendum, cosa che non è avvenuto.

A sottolineare l’incongruenza è Amnesty International che nel definire un “importante passo avanti” il voto parlamentare avverte che “la piena abolizione di questa punizione draconiana non sarà completa fino alla revisione della Costituzione”. Con l’entrata in vigore della nuova normativa – e, si auspica, con la modifica costituzionale – il Ghana diventerà, appunto, il paese il 29esimo paese in Africa ad abolire totalmente la pena capitale.

“L’abolizione della pena di morte dimostra che siamo determinati come società a non essere disumani, incivili, chiusi, regressivi e oscuri”, ha commentato il deputato Francis-Xavier Sosu che ha presentato il disegno di legge in parlamento con il sostegno del Death Penalty Project (Dpp), organizzazione britannica che assieme ad Amnesty e ad altri partner locali ha lavorato per cambiare la legge.

Negli ultimi anni molti Stati africani hanno abolito, parzialmente o totalmente, la pena di morte. Tra questi Burkina Faso, Benin, Repubblica Centrafricana, Ciad, Guinea Equatoriale, Sierra Leone e Zambia. La pena capitale resta però ancora in vigore in Algeria, Camerun, Repubblica democratica del Congo, Gambia, Kenya, Malawi, Mali, Mauritania, Marocco, Nigeria, Sudan, Tunisia, Tanzania Uganda e Zimbabwe, dove le la pena capitale difficilmente viene eseguita. Le condanne a morte, invece, continuano ad essere eseguite in Egitto – paese che registra da anni un record di esecuzioni – Somalia, Sud Sudan e Botswana.