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Il formaggio fodóm diventa Presidio Slow Food

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Il formaggio fodóm, a pasta semicotta ottenuto con latte vaccino intero crudo di vacche brune alpine e pezzate rosse, diventa Presidio Slow Food. A produrlo sono otto allevatori nella zona di Livinallongo del Col di Lana, in provincia di Belluno.

Il procedimento di lavorazione prevede che al latte, scaldato a 36,5 gradi, viene aggiunto il latte-innesto autoprodotto e il caglio di vitello e dopo mezz’ora di riposo avviene la rottura della cagliata, in diverse fasi e a dimensioni via via sempre più fini. Le tecniche di lavorazione prevedono la cottura, la raccolta in un telo di lino e la pressatura, con tanto di applicazione della placca con la scritta Fodóm. Il passaggio successivo è la salamoia per poi arrivare alla stagionatura, che può durare tre o quattro mesi. Le forme in commercio si presentano con diametro tra i 30 e i 35 cm, spessore di 7-8 cm e peso di circa 5 kg.

Obiettivo del Presidio Slow Food, informa una nota, “è quello di promuovere le produzioni casearie della Valle, dando loro il giusto valore, sostenendo così allevatori e casari e in particolare di avviare una produzione di fodóm fatto con il latte crudo estivo, ottenuto in alpeggio, da affiancare a quello che si ottiene nel resto dell’anno con i fieni dei prati stabili locali”.