(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – Piange, Vincenzo Luciano. Non riesce a trattenere le lacrime, mentre getta in acqua la corona di fiori per ricordare le 94 vittime della strage di Cutro. Sono le 4.30 del mattino. L’ora in cui l’imbarcazione ‘Summer Love’, con a bordo 180 migranti si schianta contro una secca a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. E Vincenzo Luciano ha voluto essere qui, a quest’ora. Con lui c’è anche una signora che grida per il dolore. Ha perso nel naufragio il marito e due figli. “E’ stato il momento più brutto – dice il pescatore all’Adnkronos – In quel momento ho pensato a tante cose, agli occhi di quei bambini. Ho visto la mamma che piangeva per avere perso il marito e due figli. Io quella mamma me la ricordo benissimo, quella mattina. Gridava perché cercava disperatamente i corpi dei suoi figli e del marito. Come fai a non piangere? E’ impossibile. Purtroppo ricordo tutto di quella mattina”. Vincenzo abbassa gli occhi e dice: “Vorrei tanto dimenticare, ma non ci riesco. Mi do delle colpe, perché non sono arrivato in tempo per salvare qualcuno, ho recuperato solo cadaveri. Chiedo scusa”.
Source: Adnkronos