AGI – Una sindaca e la vice presidente della Camera: è un debutto tutto al femminile quello del Movimento 5 Stelle alle Agorà democratiche. Un debutto dall’alto valore politico, dato che il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha esplicitamente legato l’ingresso nel campo largo di centrosinistra alla partecipazione alle Agorà: “Basta iscriversi alle Agorà, pagare un euro e partecipare“, ha sottolineato qualche giorno fa il segretario rispondendo a chi gli chiedeva se il ‘campo largo’ fosse aperto anche a Carlo Calenda e Matteo Renzi. Ora, dopo le intemerate della Leopolda, appare ormai impossibile – o quasi – che Italia Viva possa rientrare nel perimetro di questo campo largo.
E se Leu, con Roberto Speranza, ha annunciato la partecipazione con tanto di tweet e comunicato, da M5s si attendeva un segnale. Che è arrivato oggi con la presenza di una esponente di spicco del Movimento, come la vice presidente della Camera, mentre Giuseppe Conte e Beppe Grillo tenevano una conferenza stampa a Montecitorio.
E se Spadoni rimarca come “sul tema del contrasto alla violenza sulle donne” ci sia “sempre stata una comunione d’intenti”, aggiungendo che “la lotta agli stereotipi” di genere sia fra quelle “tematiche molto sentite nell’intergruppo parlamentare”, è pur vero che la sua presenza e quella della sindaca di Termini Imerese rappresentano segnali che il dialogo fra Pd e M5s è vivo e il cantiere del centrosinistra va avanti, al di là delle difficoltà legate al dibattito sul Quirinale e sulla manovra.
Un appuntamento, quello di oggi, che anche grazie alla presenza delle due esponenti M5s restituisce l’immagine di un partito in trasformazione. Dall’elezione del segretario Letta, il Pd è impegnato in un rovesciamento del paradigma della presenza femminile in politica, cominciata con l’elezione delle due capigruppo di Camera e Senato.
Ma i nomi di Spadoni e Terranova rispondono anche all’immagine che Letta sta cercando di dare al campo largo di centrosinistra: capace di ricostruire la cinta di trasmissione tra i Palazzi e i territori, in nome del principio di “prossimità” che è un’altra delle parole d’ordine della segreteria di Letta. Assieme a “parità”.
“Nel Pnrr siamo riusciti a mettere la clausola di premialità obbligatoria sul lavoro femminile, una clausola trasversale e un passaggio fondamentale”, ricorda il segretario nel suo intervento.
“Ma c’è da fare molto di più, sia nella formazione degli incarichi di vertice sia nelle scelte del nostro partito, per come è organizzato”. Per Letta, “è un impegno: il Pd sarà un partito di successo se consegnerà su questo risultati concreti, se non ce la farà potrà prendere anche più voti ma non sarà sufficiente”.
Una battaglia che è innanzitutto europea, spiega ancora il segretario: “Sta nascendo in Europa un agglomerato, con il governo polacco e ungherese, che hanno come obiettivo di mettere in discussione la primazia del diritto europeo. E quei due governi pretendono di portare avanti un modello patriarcale di famiglia”, aggiunge. “Quello che succede in questo momento in Europa è che si sta formando un polo conservatore e reazionario e che è rappresentato di più nel nostro paese con due partiti che insieme fanno nei sondaggi quasi il 40 per cento del consenso”.
Source: agi