AGI – Quello che si preannunciava come il corteo dei ventimila green pass a Trieste non si farà. E non per scelta della Prefettura e della Questura che lo avevano autorizzato ma per volontà dei promotori spaventati da “ripetute e verificate segnalazioni dell’arrivo di gruppi europei violenti da tutta Europa”.
Ma la giornata di domani resta a rischio per l’ordine pubblico con voci, non confermate, di manifestazioni senza regole in cui potrebbero infiltrarsi i black bloc e altre fazioni estremiste. In una nota, la Prefettura mette le mani avanti avvertendo che i raduni senza preavviso saranno considerati “non legittimi”.
Cade quindi a vuoto la chiamata a tutta Italia spinta dal canale Telegram ‘Io sto coi portuali’ che in pochi giorni ha riunito oltre 23mila no green pass affascinati dalla protesta partita con l’occupazione del porto di Trieste.
Poca conta che nel frattempo il CLPT, il sindacato che l’aveva sostenuta, si sia sfilato dalle iniziative del suo ex portavoce Stefano Puzzer. L’appuntamento era in largo Riborgo nel centro della città diventata l”hub’ dei contestatori alle 14 di domani per il corteo che, nelle aspettative della Prefettura, poteva il più folto tra quelli contro il certificato verde, con la presenza di 20mila persone.
Puzzer e i suoi del ‘Coordinamento 15 ottobre’ hanno predicato per tutto il giorno la non violenza, alla luce delle voci sempre più insistenti di possibili disordini, fino alla resa. “Qualcuno sta venendo qui, e quando dico qualcuno dico centinaia e centinaia di persone, perché non vede l’ora di rovinare il nostro obbiettivo – ha detto il leader del ‘Coordinamento 15 ottobre’ in un video sui social -. Non voglio mettere a repentaglio l’incolumità vostra e delle vostre famiglie”.
Confermato invece “l’appuntamento col governo” sabato col ministro Stefano Patuanelli mentre è stata annullata oltre che quella di venerdì anche la manifestazione di sabato.
Dall’incontro col ministro si è sfilato Ugo Rossi, il consigliere comunale triestino del partito no vax ‘3V’, secondo il quale Puzzer sarebbe “manovrato dal senatore Gianluigi Paragone” e avrebbe “tentato, più volte, in maniera più o meno consapevole, di sedare la protesta con i suoi ultimi comunicati e l’accordo per ottenere il tavolo con il ministro Patuanelli di sabato”.
Si fa sempre più ampia la distanza tra Rossi, che rappresenta il Coordinamento no Green pass cittadino, e il Coordinamento 15 ottobre, nato dalla contestazione dei portuali e promotore del corteo di domani. Piazza Unità d’Italia oggi è sembrata allo sbando, a detta anche di alcuni no pass presenti. Nessun leader si è presentato e solo un centinaio di persone ha continuato a intonare l’inno della protesta ‘La gente come noi non molla mai’.
Tra le ragioni non ufficiali della rinuncia al corteo anche il fatto che il movimento, che ha perso per strada alcuni pezzi, tra cui la maggior parte dei portuali del CLPT e parte del Coordinamento cittadino no green pass, non sarebbe stato in grado di garantire un servizio d’ordine adeguato.
E forse, al di là delle adesioni social, il rischio era davvero che anche numericamente i gruppi violenti potessero sopraffare i no green pass pacifici, disorientati da un corteo convocato all’improvviso e con indicazioni approssimative.
Source: agi