04Tra gli operatori di mercato si discute se la rapida discesa dei prezzi possa innescare o meno una riduzione dei tassi d’interesse da parte della Bce
Che sia giusto o sbagliato, la sorprendente discesa dell’inflazione a ottobre aumenta la convinzione degli investitori che la stretta monetaria nella zona euro sta per esaurirsi e che il momento in cui la Bce comincerà a tagliare i tassi è più vicino rispetto a qualche giorno fa. Ma sarà davvero così e su che cosa si basa questa convinzione? L’osservazione attenta delle mosse della Fed (che si è riunita ieri) questa volta non è di grande aiuto per capire come si orienterà l’Eurotower visto che le economie di Stati Uniti ed Europa stanno viaggiando in senso opposto, come confermano i dati dei rispettivi pil del terzo trimestre. Non ci sarebbe da sorprendersi, infatti, se le politiche delle due banche centrali cominciassero a discostarsi, anche se, finora, il mantra dell’“higher for longer” (tassi alti più a lungo) sembra il solco comune in cui hanno scelto di muoversi. In questo scenario così mutevole, tastare il polso ai mercati dopo che si è scoperto che l’inflazione dell’Eurozona si è ridotta oltre le attese della stessa Bce (dal 4,3 per cento di settembre al 2,9 per cento di ottobre, il livello più basso da luglio 2021), sebbene la componente core (di fondo) sia solo appena inferiore alle sue aspettative, offre interessanti spunti di riflessione.
Di Mariarosario Marchesano – fonte: https://www.ilfoglio.it/