AGI – Il 2020 è stato l’anno più caldo mai registrato al mondo, insieme al 2016: lo ha ‘certificato’ il servizio europeo Copernicus, ricordando che il primato arriva al termine di un decennio di temperature record che hanno evidenziato il surriscaldamento del pianeta.
L’anno appena trascorso ha registrato un aumento della temperatura media di 1,25 gradi centigradi rispetto all’era pre-industriale, esattamente come il 2016, ha fatto notare il servizio europeo Copernicus sul cambiamento climatico (C3S).
Ma il 2016 fu segnato da un forte episodio di El Nino: durante El Nino – un fenomeno oceanico naturale che si verifica, con un periodo statisticamente variabile fra i 2 e i sette anni – l’acqua calda superficiale nell’Oceano Pacifico tropicale può aumentare le temperature globali (la Ninas – attualmente in corso – ha invece un effetto di raffreddamento opposto); e secondo la Nasa e l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), El Niño allora contribuì a un rialzo tra lo 0,1 e lo 0,2 gradi centigradi alla temperatura globale.
“È abbastanza evidente che, senza l’impatto di El Nino e de La Nina sulla temperatura di anno in anno, il 2020 sarebbe l’anno più caldo mai registrato”, ha commentato Zeke Hausfather, climatologo presso il Breakthrough Institute. Secondo lo studioso, il mondo si è surriscaldato di 0,2 gradi centigradi ogni decennio a partire dagli anni ’70.
“Il 2020 si contraddistingue per il suo calore eccezionale”, ha confermato il direttore di C3S Carlo Buontempo, “e questo è l’ennesimo promemoria dell’urgenza di ridurre in maniera ambiziosa le emissioni per prevenire impatti climatici avversi nel futuro”.
L’Omm, che dovrebbe pubblicare a breve dati consolidati combinando i numeri di diverse agenzie ufficiali, ha già anticipato a fine dicembre che il 2020 si collocherà nei tre anni più caldi della storia.
Vedi: Il 2020 è l'anno più caldo mai registrato
Fonte: estero agi