AGI – Il quintuplo campione del mondo degli scacchi, il 31enne norvegese Magnus Carlsen, detentore del titolo dal 2013, è stato sconfitto agli Aithings Masters dal prodigio indiano, il 16enne Rameshbabu Praggnanandhaa. L’altro elemento di novità contenuto in questa notizia riguarda la crescente pratica di tornei di scacchi online, una delle conseguenze diretta della pandemia di Covid-19. Una pratica, quella degli scacchi su Internet, che lo stesso Carlsen ha definito una “rivoluzione”.
Non è un caso che l’exploit di colui che e’ stato soprannominato ‘Pragg’ sia stato compiuto proprio online, in uno dei più seguiti tornei rapidi al mondo, facendolo diventare il più giovane giocatore ad aver avuto la meglio sul quasi invincibile norvegese. Il grande maestro di scacchi indiano, nato il 10 agosto 2005 a Chennai (Sud), ha portato a casa la vittoria con un gambetto di donna in variante Tarrasch dopo 39 mosse.
What a wonderful feeling it must be for Pragg. All of 16, and to have beaten the experienced & decorated Magnus Carlsen, and that too while playing black, is magical!
Best wishes on a long & successful chess career ahead. You’ve made India proud! pic.twitter.com/hTQiwznJvX
— Sachin Tendulkar (@sachin_rt)
February 21, 2022
La sua massima ambizione è prendere il posto di colui che lo ha ispirato: il 52enne Viswanathan Anand – 16mo nella classifica mondiale – chiamato il Lucky Luke degli scacchi ai tempi del suo massimo splendore per la velocità con la quale calcolava le mosse, tuttora considerato un dio vivente da oltre un miliardo di indiani. In realta’ ‘Pragg’, adolescente dall’aspetto fragile e timido, non è nuovo a questo tipo di exploit: nel 2016, a soli 10 anni, è diventato il più giovane Master Internazionale nella storia del gioco. Due anni dopo ha ottenuto il titolo di allora secondo più giovane maestro di scacchi al mondo.
Praggnanandhaa appartiene a una generazione di giovani indiani che incarnano la crescente influenza dell’India nel mondo degli scacchi, sport che ha le sue origini in un gioco da tavolo indiano a due risalente al VI secolo. Tre dei coetanei di Praggnanandhaa sono tra i giocatori più promettenti della sua generazione: Nihal Sarin, 18 anni, maestro di scacchi veloci e campione asiatico blitz 2019, Arjun Erigaisi, 18 anni, che il cinque volte campione del mondo Anand definisce una delle “migliori speranze” dell’India, e Dommaraju Gukesh, 15 anni.
L’India ha attualmente 73 grandi maestri, rispetto ai 20 del 2007. Due di loro sono donne, tra cui Koneru Humpy, 34 anni, campionessa del mondo di scacchi rapidi che ha vinto il titolo nel dicembre 2019, dopo una pausa maternità di due anni. Pragg è uno dei giocatori di scacchi più ambiziosi della sua generazione. Sapeva che gli scacchi sarebbero stati la sua vita quando aveva otto anni.
“Pensa sempre agli scacchi”, ha raccontato alla Bbc RB Ramesh, il suo allenatore da quando ha 7 anni. Figlio di un direttore di banca e di una casalinga, ‘Pragg’ ama particolarmente giocare a cricket e ping pong con i suoi amici di Chennai, oltre a guardare commedie in lingua tamil.
Prima del Covid, il talentuoso adolescente passava 15 giorni al mese a viaggiare in giro per il mondo per partecipare a tornei, sempre accompagnato dalla madre e da un cuociriso per preparargli i suoi piatti preferiti visto che non ama le altre cucine. Anche la sorella, Vaishali, è della partita, come membro della squadra femminile indiana. Proprio a Chennai nel 2008 Ramesh, ex campione di scacchi del Commonwealth, ha aperto una scola di formazione oggi frequentata da un migliaio di studenti tra 7 e 18 anni, sia indiani che provenienti dai quattro angoli del pianeta.
“I bambini indiani sono molto motivati, diligenti e laboriosi. Il motivo principale per cui il gioco sta progredendo in India è che abbiamo istruttori più qualificati poiché i grandi maestri e i buoni giocatori stanno diventando essi stessi insegnanti. Ci sono così tanti giocatori che a questo punto mancano gli insegnanti” ha spiegato il suo allenatore. Un terzo degli studenti riceve lezioni gratuite perché non può permettersele.
L’India ha ancora molta strada da percorrere prima di riuscire ad offrire pari opportunità a tutti i suoi talenti meritevoli e realizzare tutto il suo potenziale scacchistico. Molti dei suoi grandi maestri non hanno ancora un datore di lavoro e uno sponsor. Le compagnie petrolifere e le ferrovie statali hanno assunto giocatori di scacchi classificati, ma il montepremi nei tornei di solito è ancora al di sotto dei loro modesti stipendi.
In India, storica patria del cricket, la “febbre degli scacchi” ha ormai contagiato 50 mila indiani ufficialmente iscritti a club, ma in tutto almeno un milione partecipa ai tornei. Nel 2022, oltre ad ospitare 12 tornei internazionali, la patria di Gandhi lancerà un suo Campionato di scacchi. Nella classifica dei 100 migliori giocatori al mondo, il gigante asiatico è rappresentato da sette campioni, mentre la blasonata Russia ne ha 23.
Source: agi