Negli ultimi giorni, uno dopo l’altro abbiamo assistito a tante tragedie che interessano la nostra Europa.
Dacca, Puglia, Nizza fino in Turchia dove venerdì scorso si pensava a un colpo di Stato.
I militari contro il presidente Erdogan.
Un presidente che sarebbe detestato dall’élite ma che avrebbe massimo sostegno dagli altri perché grazie a lui si sarebbe avuta una ripresa economica che ha portato all’innalzamento del reddito pro-capite.
Perché allora questo Golpe? Perché è fallito?
Personalmente credo che abbia gasato ancora di più il presidente turco che pur avendo firmato un trattato con l’Europa, a cui la Turchia cerca di aderire sin dagli anni ’80, realmente non vuole farne parte.
Ne è la riprova il comportamento post-golpe da popolo ottomano del 1480. Sarebbero stati sospesi o cacciati 36mila insegnanti pubblici e privati e vorrebbe istituire nuovamente la pena morte e nessun paese può diventare membro della Ue se introduce la pena di morte. Stiamo assistendo a scene raccapriccianti: centinaia di uomini mezzi nudi, ammanettati e ammassati in una palestra. Pestaggi…
Da Obama alla Merkel cercano di persuaderlo ma nulla. Sembrerebbe una bestia che chiederebbe l’estradizione in Turchia di Gülen.
Fethullah Gülen è nato nel 1941 in Turchia. Esiliato in Pennsylvania da 30 anni, figlio di un imam, favorevole alla scienza, pur sostenendo convintamente la posizione creazionista. Ha promosso anche il dialogo interreligioso, incontrando leader religiosi ebrei ed il Papa. Fethullah Gülen è considerato dai media come una delle figure più influenti nel mondo musulmano e il suo movimento è considerato uno dei più importanti. Gulen appoggia il tentativo della Turchia di aderire all’Unione europea e condanna ogni tipo di terrorismo.
Erdogan sta facendo credere che sia lui il regista del golpe.
L’illuminismo, l’apertura mentale e gli scambi culturali hanno sempre fatto paura ma non è assolutamente accettabile assistere nel 2016 a barbarie che portano indietro di oltre 500 anni quando solo ad Otranto (LE) ci furono 800 martiri per mano dei boia Turchi.
Mariangela Palmisano