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"I ragazzi cinesi siano più virili", la campagna del governo spacca il Paese

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AGI – I ragazzi cinesi sono troppo timidi ed effeminati, il governo li vuole più virili: in Cina fa discutere il piano del ministero dell’Educazione di aumentare il numero di insegnanti di educazione fisica nelle scuole e di promuovere modelli “mascolini” tra i giovani. Il progetto nasce dalla proposta avanzata a maggio scorso da un membro della Conferenza consultiva del Parlamento – Si Zefu, presidente di una società energetica nel Nord-Est – che si concentrava sul comportamento a suo dire troppo timido e sdolcinato dei ragazzi. Le cause principali di questa scarsa virilità sarebbero l’eccesso di insegnanti donne nelle scuole e l’affermazione di personaggi bellocci e sdolcinati in tv, al cinema e nella musica, come le star del K-Pop o la ‘boy band’ dei TF Boys. Il governo cinese ha più volte lamentato che i modelli maschili del Paese non sono più figure aitanti come gli “eroi militari” e lo stesso presidente cinese, Xi Jinping, un appassionato di calcio, ha auspicato che la Cina sforni più campioni sportivi.

Le critiche sui social

La “Proposta per prevenire la femminizzazione degli adolescenti maschi”, questo l’eloquente nome del piano presentato la settimana scorsa, ha innescato un acceso dibattito on line e l’hashtag del progetto ha totalizzato oltre 1,5 miliardi di visualizzazioni su Weibo, la piattaforma social più popolare in Cina. Le reazioni sono state in gran parte negative contro una scelta politica che viene considerata sessista. “Ci sono 70 milioni di uomini in più rispetto alle donne in questo Paese, nessun altro Paese al mondo ha un rapporto cosi’ squlibrato. Non e’ questo gia’ abbastanza mascolino?”, si è chiesto un utente.

“Troppo effeminati”

“E’ difficile immaginare che ragazzi cosi’ effeminati possano difendere il loro Paese, quando si profila un’invasione”, è il commento di un utente di Weibo favorevole al piano governativo, ma per gli accademici di orientamento meno “machista” come Li Jun la proposta si inserisce in un filone di stereotipi sulla mascolinità e potrebbe avere come sgradevoli effetti collaterali quelli di rinvigorire le disparità’ di genere, e magari aumentare il tasso di bullismo nelle scuole. “L’educazione dovrebbe servire a formare buoni esseri umani”, sostiene un altro utente, “non dovrebbe fissare standard di genere per uomini e donne. Imparare a essere una brava persona dovrebbe essere la cosa più importante”. Nel dibattito si sono inseriti anche i media, cercando di calmare le acque: un editoriale dell’emittente statale China Central Television ha voluto sottolineare che il modello educativo non prende in considerazione solo la virilità, ma anche concetti come “doveri e responsabilità”.

“No agli stereotipi”

Un esperto di educazione, Sun Yunxiao, citato dal tabloid Global Times, invece, ha sottolineato che, nonostante alcuni ragazzi vengano catalogati come “deboli”, le differenze di temperamento di ognuno sono naturali e “non bisognerebbe affibbiare stereotipi ai sessi”. Il dibattito coinvolge anche la sfera piu’ ampia dei costumi sociali, fortemente cambiati negli ultimi decenni a causa soprattutto della politica del figlio unico, che ha contribuito a un atteggiamento piu’ morbido dei genitori verso i figli maschi: negli ultimi anni si starebbe, pero’, assistendo a un’inversione di tendenza, con un numero crescente di genitori che sponsorizzano l’attivita’ fisica per i figli. In ogni caso, pensare che l’aumento di attivita’ fisica possa automaticamente aumentare la virilita’ sarebbe un errore. “Per fare un esempio, molti ragazzi gay amano le palestre ed essere muscolosi”, ha commentato al sito web Sixth Tone, gestito dal quotidiano The Paper, Lu Jidong, direttore del Dipartimento di Educazione Fisica dell’Universita’ Economia e Finanza di Shanghai. “Non sembra che le palestre cambino la loro sessualita’”. (AGI)Ciy/Sar

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Fonte: estero agi


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