Di Antonino Gulisano
Riconoscimento a due economisti statunitensi per i loro studi sul funzionamento delle aste, che oggi regolano l’acquisto di beni o l’adozione di servizi, come le frequenze e i patrimoni privati giudiziari
Il Presidente della Confederazione nazionale dei contribuenti ha denunciato la grave emergenza sul mancato blocco delle aste giudiziarie. Il presidente Carmelo Finocchiaro scrive: “Questo Governo non può lasciare fuori le imprese dal blocco delle aste giudiziarie e fare una sospensione di soli due mesi per le famiglie e i privati. Questa sono scelte assurde di chi, non vivendo problemi economici di imprese e famiglie, come la nostra classe politica, non si rendono conto che le prese in “giro” hanno abbondantemente fatto arrabbiare la gente. Il decreto “ristoro” è stato sulla questione aste un vergognoso capitolo scritto da politici “senza vergogna”.
Il problema delle aste giudiziarie è un bubbone e molti tribunali fallimentari sono in mano a soggetti e studi professionali che sono predatori di patrimoni, con il tacito avallo di giudici corrotti. Basta a “misure” sciocche scritte da persone inadeguate a comprendere i problemi della gente. Le norme sulle Aste giudiziarie sono state scritte più per garantire i creditori e mai i debitori, i quali sono sempre definiti come delinquenti che non vogliono pagare. Non è così. Posso affermare che i veri delinquenti per appropriarsi dei patrimoni delle famiglie e delle imprese sono le banche, le finanziarie o i famosi soggetti dei recupero dei credi deteriorati ceduti dalle banche, i quali in molti casi sono in mano alle organizzazioni mafiose e delinquenziali. Bisogna cambiare velocemente “passo” e sospendere queste procedure inique. Come sostiene il Presidente di Confedercontribuenti: “sospendere almeno per un anno qualsiasi asta e contemporaneamente procedere ad una riforma sostanziale della legge, affinché si dia pari dignità al creditore e al debitore incolpevole”. In questo anno 2020 Il premio Nobel per l’Economia è stato assegnato a Paul Milgrom e Robert Wilson due economisti che Insegnano entrambi all’Università di Stanford per i loro studi su come funzionano le aste. In particolare, come illustrato dalla commissione svedese, sono stati premiati le loro intuizioni utili a progettare nuovi formati di aste per beni e servizi altrimenti difficili da vendere in modo tradizionale (un esempio diretto le frequenze radio). Grazie al proprio contributo sui progressi dati alla teoria delle aste e l’invenzione di un nuovo sistema d’asta per le stesse nel mondo dell’economia sono stati avvantaggiati venditori, acquirenti e contribuenti in tutto il mondo.
Le aste non vendono infatti solo oggetti d’antiquariato, case o pezzi d’arte: titoli, minerali ed energia (così come gli appalti pubblici) sono considerati oggi giorno aste in tutto e per tutto.
Attraverso la teoria elaborata da Milgrom e Wilson è stato possibile comprendere i risultati delle diverse regole che ordinano le offerte e i prezzi finali. Il loro contributo ha permesso di analizzare qualcosa di molto difficile in quanto gli offerenti di un’asta tendono a comportarsi in modo strategico sulla base delle informazioni disponibili. In particolare Robert Wilson ha sviluppato una teoria per le aste con oggetti aventi un valore comune, ovvero quello che è incerto prima dell’asta ma uguale per tutti. Nelle aste giudiziarie di beni patrimoniali o i mezzi di lavoro di una impresa di solito il valore di base d’asta è sempre inferiore al reale valore del bene. Inoltre, il metodo dell’asta giudiziaria dopo tre aste deserte l’offerta può essere al massimo ribasso. Secondo il premio Nobel di questi economisti si ipotizzano anche aste giudiziarie in rialzo e non al ribasso. Si fanno come esempi il valore delle frequenze radio o dei minerali contenuti in una particolare area: l’economista ha dimostrato come gli offerenti più razionali tendono a fare offerte sotto la loro stima del valore comune preoccupandosi della cosiddetta maledizione del vincitore (ovvero pagare troppo e, di conseguenza, perdere). Pertanto, è urgente riformare il sistema delle Aste non solo nella concessione degli appalti pubblici o dei servizi dei beni comuni e quelle delle aste giudiziarie. I criteri su cui adeguarsi sono le informazioni reali disponibili sul valore del bene per i patrimoni privati, ipotizzando non solo un limite del ribasso d’asta, ma anche la ipotesi a rialzo da una parte e una griglia di valori per gli appalti pubblici e i servizi dei beni comuni, che possono essere in aumento e non al ribasso dall’altra parte. La battaglia sulle Aste giudiziarie e aste sugli appalti pubblici e i servizi dei beni comuni è iniziata. Non ci fermeremo.