Due generazioni del Rock sullo stesso palco, senza precedenti storici, per creare una continuità musicale senza tempo!
di Anna La Mattina
I Måneskin hanno infiammato il palco dell’Allegiant Stadium di Las Vegas. Il gruppo Rock tutto italiano, nato sulle vie di Roma, nel 2016, formati inizialmente da Victoria De Angelis, bassista e Thomas Raggi, chitarrista, conosciutisi appena adolescenti, ai quali, qualche anno più tardi si è unito Damiano David, divenuto voce e frontman della band. Successivamente, grazie ad un annuncio su Facebook, è arrivato anche il batterista Ethan Torchio. Il nome che hanno scelto, Måneskin è una parola danese, che in italiano, significa “chiaro di luna”.
Appena ventenni i quattro ragazzi romani hanno già conquistato l’America, solo dopo pochi anni di inarrestabile successo: nel 2017 partecipano ad X-Factor, arrivando secondi; cominciano i primi successi degni di nota, come il primo album in studio “Il ballo della vita”, uscito nel 2018 e dal quale venne estratto il brano “(Marlena)Torna a Casa”, uno dei pezzi più belli in assoluto, che ha riscosso un notevole successo, anche come singolo.
Nel 2021 arriva il successo a Sanremo, con il brano “Zitti e buoni”, che aprirà loro le porte per il successo internazionale all’Eurovision Song Contest 2021. Sempre nello stesso anno i Maneskin producono il loro secondo album “Teatro d’ira”, contenente otto brani. I quattro giovani musicisti si sono distinti per aver eseguito due importanti cover: Beginn’ dei “The Four Seasons” uscito nel 1967 e “Amandoti” dei “CCCP-Fedeli alla linea” del 1990, scritto dal cantautore e frontman del gruppo Pank-Rock Giovanni Lindo Ferretti.
Insomma..che dire? Quando si è davvero bravi, come hanno dimostrato questi quattro ragazzi del quartiere romano di Monteverde, i Fab Four italiani del XXI secolo, il successo doveva per forza essere inarrestabile… Così iniziano i tours internazionali in Europa e negli USA, dove sbarcano il 26 ottobre 2021, per l’esibizione al Tonight Show, un programma della televisione statunitense, condotto da Jimmy Fallon, nel corso del quale viene annunciata, con vibrante entusiasmo, l’apertura, da parte dei Maneskin, del concerto dei Rolling Stones a Las Vegas, il 6 novembre.
Il resto è già storia! Da poche ore la performance si è conclusa, laureando i Maneskin come la Band Italiana che ha riproposto la musica e lo stile Rock degli anni Settanta, declinata ai tempi moderni e nientemeno che “consacrata” da una delle più grandi rock band di tutti i tempi: i rolling Stones appunto, il cui frontman, Mick Jagger, li ha pubblicamente ringraziati in italiano, con un “Grazie mille ragazzi!” e, dal canto suo, il giovane frontman dei Maneskin ha esordito dicendo “Hello Las Vegas! È un onore essere qui ed avere la possibilità di suonare sul palco della band più grande di sempre”.
Parlando di loro e dell’esibizione all’Eurovision, la rivista The Guardian ha affermato: «Gli italiani con le scarpe da ginnastica e l’eyeliner hanno infuocato il palco con il loro rock punk-funk a torso nudo, che hanno cantato nella loro lingua madre»; quest’ultimo fatto è un inedito, poichè fino ad ora l’imprimatur al rock e alle sue varianti, è stato dato rigorosamente dalla lingua inglese: chi non cantava nella lingua anglosassone, non superava generalmente le Alpi.
Sempre secondo Damiano, “il gruppo è una traduzione della musica del passato nella modernità”; i Måneskin sono stati classificati come pop rock, rock alternativo, glam rock e hard rock. I loro riferimenti principali sono, oltre ai Rolling Stones, i Led Zeppelin, i Nirvana, David Bowie, i The Doors, i Red Hot Chili Peppers ed alcune band di Alternative Rock italiane, degli anni Novanta tra cui i Verdana e gli Afterhours (fondati da Manuel Agnelli, loro mentore a X-Factor 2017 e al Festival di Sanremo 2021).
Un’unica perplessità vorrei esprimerla: poiché la musica è espressione della cultura delle generazioni che la producono ed il genere rock è, per sua natura, dirompente e trasgressivo, volto alla contestazione di ciò che non può più essere accettato nel presente, come funzione di un pensiero affossato negli stereotipi di un’epoca, mi chiedo se oggi, a differenza degli anni Sessanta e Settanta, ci si possa immaginare veramente liberi di produrre un pensiero autentico e rivoluzionario, che non sia subito intercettato e imbrigliato nei gangli di un sistema socio-economico e culturale, dominato da pseudo valori liberisti.
Lo “Star-system” ha catturato la bravura dei Maneskin, sfruttando il loro innegabile talento musicale e la loro originalità, nel riproporre una corrente culturale che non hanno creato loro, ma che si perde nella notte dei tempi bui del secondo dopoguerra, in quei favolosi anni Cinquanta, in cui Elvis Presley ed altri, miscelando sapientemente il Rhythm blues e il Country, influenzati dal Jazz e dal Gospel, con il genere Boogie, resero immortale una tendenza, che presto conquisto anche i vecchio continente. Negli anni cinquanta, attraverso il porto di Liverpool, arrivavano i dischi d’oltreoceano, con la voce di Presley e di Chuck Berry ed incantarono “quei quattro adolescenti” destinati a diventare la band più famosa del mondo, I Beatles, che hanno inaugurato uno stile, senza il quale non ci sarebbe stato nessuno di coloro che abbiamo fin qui trattato. Con loro, centinaia di migliaia di adolescenti dell’epoca, definirono gusti musicali, comportamenti e stili di vita che non sono andati più via…anzi.. presero a trasformarsi, con creatività ed impegno, in diverse varianti sul tema dell’originario Rock ‘n Roll.
Anche i Beatles, i veri fab four di Liverpool, furono intercettati dallo Star-system del loro tempo, che fece di loro qualcosa che essi stessi forse non capirono mai fino in fondo; ma la freschezza della giovane età permise loro di non starci troppo a pensare e di regalarci la loro spontaneità, insieme al loro genio… proprio come i nostri Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan, ai quali auguriamo di rimanere sempre sé stessi, di difendere la loro professionalità e la loro libertà, da veri artisti.
E come ebbe a dire Damiano David, all’Eurovision Contest Song:
“The Rock music never die!”… La musica Rock non morirà mai!