AGI – La lotteria degli scontrini arriva “in un momento sbagliato” e “andrebbe posticipata”. L’operazione inoltre “non tiene conto dei costi che dovranno sostenere gli esercenti in un momento particolarmente difficile”. E’ quanto afferma l’incaricato ‘Commercio e città’ di Confcommercio, Enrico Postacchini.
“Si tratta di un’operazione commerciale – spiega – che parte in un momento di domanda asfittica, che chiede a imprese che sono state chiuse e che stanno per riaprire di affrontare un investimento con una carenza strutturale tecnica di strumenti. I ritardi sono dovuti all’approvvigionamento e al montaggio del lettore per cui sono già fuori una marea di attività che non hanno potuto prendere l’appuntamento”.
Al 20 dicembre infatti su 1,4 milioni di registratori telematici installati per la trasmissione telematica dei corrispettivi, solo 700.000 registratori erano stati aggiornati per poter far partecipare i consumatori alla lotteria degli scontrini. Considerando le restrizioni imposte dal Governo a molte attività commerciali in questo periodo, i numeri non dovrebbero essere cambiati di molto. C’è poi un problema di costo.
“Trecento euro sembrano relativi – afferma Postacchini – ma non sono inseriti in un discorso di bandi, di credito fiscale. Si parte zoppi in un momento sbagliato, come è stato per il cashback. Secondo noi l’iniziativa andrebbe ancorata alla fine del periodo di emergenza Covid, tra aprile e giugno. Il provvedimento quindi parte in un momento sbagliatissimo sprecando risorse”. Servirebbe, di conseguenza, “un rinvio” perché “non ci sono apparecchi, non sono stati installati”, afferma Postacchini.
Secondo Confcommercio, l’operazione inoltre non ha niente a che fare con la lotta all’evasione. “Non c’entra niente, non è lo strumento adatto. Se l’acquirente vuole pagare in contante, lo può sempre fare. Il contante negli ultimi tempi non veniva usato dagli italiani ma dai russi, dai cinesi, dai coreani. Inoltre fatta 100 l’evasione, quella della distribuzione commerciale non arriva all’8%, è una minima parte. Ci si concentra sempre su quel settore ma si dimentica l’altro 90% e oltre che non ha nulla a che vedere con la distribuzione commerciale”.
Stesso discorso per i consumi. “Se è un’iniziativa per incentivarli purtroppo non funzionerà. Promuovere i consumi quando non c’è movimento di persone e mezzi diventa difficile così come sarà complicato rientrare dell’investimento da parte di chi lo lancia. Purtroppo tutte le operazioni fatte in questi anni dal cashback alle lotterie con terminali a premi sono tutte naufragate”.
“E’ evidente che a qualcuno conviene. Come per il cashback è utile a chi fornisce carte di credito, terminali, pagamenti elettronici. E’ un bonus per questi settori. L’ultimo anello è quello della distribuzione. E poi in questo momento la testa della gente è altrove”. “E’ chiaro che ci auguriamo che abbia successo – conclude – ma temiamo che i costi supereranno i benefici”.
Vedi: I commercianti vogliono il rinvio della Lotteria degli scontrini
Fonte: economia agi