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Hello Kitty compie 50 anni, festeggiamenti da Tokyo a Roma

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Cinquant’anni e non sentirli. Questo modo di dire si addice perfettamente all’iconica Hello Kitty, la ‘Ceo della Cutness’ che viene celebrata da Tokyo a Roma per i suoi 50 anni. Nata il 1° novembre 1974 col nome di White Kitty, quando la designer Yuko Shimizu la incluse nella creazione di una borsa in vinile per l’azienda Sanrio, ‘Le Petit Purse’, ispirata al Gatto del Cheshire, personaggio inventato da Lewis Carroll, apparso per la prima volta nel 1865 nelle Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Fortunato quel borsellino, primo di una lunga lista di prodotti di merchandising all’effigie di Hello Kitty che spaziano da quelli più convenzionali, come peluche, portachiavi, adesivi o tazze, a quelli più originali, come asciugacapelli, televisori o spezie, tutti esposti ora presso il Museo Nazionale di Tokyo che la omaggia con una mostra. Un’esposizione che riflette l’evoluzione negli ultimi cinque decenni dell’universo che la circonda, intitolata “Quando cambio io, Kitty cambia”. Raccoglie la più vasta gamma di articoli di Hello Kitty mai esposta e mira a mostrare come il personaggio si è adattato ai cambiamenti culturali avvenuti dal 1974 ad oggi. Un successo globale per Hello Kitty, ricordo d’infanzia per intere generazioni cresciute con innumerevoli gadget che la raffigurano.
Un vero e proprio impero che fa di Hello Kitty il secondo franchise mediatico con i maggiori incassi dopo Pokémon, ma davanti a niente meno che Mickey Mouse, con un valore annuo di oltre 4 miliardi di dollari e un incasso totale da 62 miliardi. Da sola rappresenta il 76% degli incassi di Sanrio.
Secondo i suoi creatori, Hello Kitty “pesa tre mele ed è alta cinque mele”. È nata e vive nella periferia di Londra, insieme alla sorella gemella Mimmy, ai suoi genitori e al suo animale domestico, il gatto Charmmy Kitty, ed è considerato il primo prodotto della popolare tendenza giapponese “kawaii”, che significa “carino” nella lingua madre. È diversa dalla sorella gemella per il colore del fiocco che entrambe indossano in testa – quello di Hello Kitty è rosso e quello di Mimmy è giallo – e i suoi genitori si chiamano George e Mary. Shimizu originariamente creò il personaggio seduto, guardando verso destra e con una tuta blu scuro. Negli anni, per arrivare al suo terzo e attuale disegnatore ufficiale, la giapponese Yuko Yamaguchi, la sua figura ha adottato molteplici pose e un vestiario infinito.
La Sanrio ha spiegato che non ha bocca perché vuole trasmettere che “gentilezza e compassione non vanno solo espresse, ma anche mostrate con atteggiamenti”, rivelando alcuni dettagli dell’amata bimba- gattina, come il fatto che la sua testa è proporzionale a quella del resto del corpo o che il tuo gruppo sanguigno è A.
Nei decenni successivi alla sua creazione, Hello Kitty è diventata ambasciatrice dell’Unicef, inviata speciale del Ministero degli Esteri giapponese e volto di bar, ristoranti e parchi di divertimento a tema in tutto il mondo. Anche le celebrità la adorano: Paris Hilton è stata fotografata con una borsa Hello Kitty tempestata di diamanti, Katy Perry ha indossato un corsetto con il suo volto stampato sopra ai Brit Awards del 2009 e Lady Gaga ha indossato un abito fatto di peluche di Hello Kitty quello stesso anno.
Nel 2015, il personaggio dal muso felino è stato oggetto di una retrospettiva per celebrare il suo 40° anniversario chiamata “Hello! Exploring the Supercute World of Hello Kitty”, che ha debuttato al Japanese American National Museum di Los Angeles. Quella mostra ha fatto notizia dopo che la sua curatrice, Christine R Yano, ha rivelato che il personaggio di Hello Kitty era in realtà una bambina e non un gatto, poiché non è mai raffigurata a quattro zampe.
Al nome di Hello Kitty sono associate decine di firme dal settore abbigliamento e accessori fino al food e ai trasporti pubblici, tra cui Nike, Vans, Converse, Puma, Adidas, Dr. Martens, Blumarine, Balenciaga, John Galliano, Courrèges, Tarina Tarantino, Louis Vuitton, New Era, Beams e McDonald’s. Nello stesso anno del suo anniversario, anche la compagnia aerea taiwanese EVA Airways ha iniziato a “vestire” gli aerei sulla rotta Taipei-Chicago con Hello Kitty. Il primo a fargli gli auguri lo scorso giugno a Londra, durante la visita di stato nel Regno Unito dell’imperatore e dell’imperatrice del Giappone, è stato re Carlo III.
La mostra “Quando cambio io, Kitty cambia” sarà visitabile al Tokyo National Museum fino al 24 febbraio 2025, per poi trasferirsi a Okinawa (Giappone meridionale), fino all’11 maggio. In festa fino al 31 dicembre anche il Puroland Park a Tama New Town a lei dedicato. Per festeggiarla si può anche visitare il Pop Up Market che sarà itinerante in Giappone fino al 5 gennaio 2025.
I suoi fan possono festeggiarla anche a Roma, con una mostra interattiva che ripercorre tutta la sua storia: ricrea la sua stanza, “Sweet Bedroom” mentre nell’Hello Kitty Caffe si possono degustare bevande e dolcetti con la forma del suo bel visino. “È un’icona amata da generazioni diverse che unisce madri e figlie”, hanno spiegato le sorelle gemelle Elena e Giulia Sella, ideatrici di questa installazione romana, nel quartiere Prati. L’invito rivolto agli adulti è quello di riconnettersi con il loro bambino interiore perché il gioco non ha età. Come Hello Kitty. (AGI)