Beppe Grillo non rivestiva alcun ruolo da pubblico ufficiale quando Vincenzo Onorato gli chiedeva nel 2019 di attivarsi con i ministri pentastellati Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e Stefano Patuanelli dei governi Conte I e II per operare in senso favorevole agli interessi del gruppo Moby. È questo uno dei motivi – da quanto appreso – che ha portato la procura di Milano a chiedere l’archiviazione dell’inchiesta per traffico di influenze illecite per il co-fondatore del M5s e l’armatore campano. Inoltre, dalle valutazioni dei pm, le risposte che Grillo aveva ricevuto dai ministri e aveva girato a Onorato non avrebbero integrato il reato di abuso d’ufficio. Alla luce di queste valutazioni, fondate sulla giurisprudenza sul reato di traffico di influenze illecite, gli inquirenti milanesi non ha ritenuto che l’attività di Grillo, seppure si sia trattato di “un intervento perentorio” sugli allora ministri, non sia stata una mediazione illecita. (AGI)