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GRANDI DONNE DELLA STORIA ITALIANA Matilde di Canossa (1046 – 1115)

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Di Gianni De Iuliis

 

Matilde di Canossa (Mantova, marzo 1046 – Bondeno di Roncore, 24 luglio 1115), fu contessa, duchessa, marchesa e vicaria imperiale.

Matilde fu una potente feudataria ed ardente sostenitrice del papato nella lotta per le investiture. Matilde di Canossa fu un personaggio di primo piano nel Medioevo italiano: fu una potente feudataria in un’epoca in cui il potere e il controllo era riservato agli uomini. Sotto di lei il ducato di Canossa raggiunse la sua massima estensione. La sua fede nella Chiesa di quel tempo le valse l’ammirazione e il profondo rispetto di tutti i suoi sudditi.

L’umiliazione di Canossa è l’episodio occorso presso il castello di Matilde durante la lotta politica che vide contrapposta l’autorità della Chiesa, guidata da Gregorio VII, a quella imperiale di Enrico IV, il quale, per ottenere la revoca della scomunica inflittagli dal papa, fu costretto a umiliarsi attendendo inginocchiato per tre giorni e tre notti innanzi al portale d’ingresso del castello di Matilde, mentre imperversava una bufera di neve, nel gennaio del 1077.

Il governo dell’imperatore Enrico IV fu caratterizzato dal tentativo di rafforzare l’autorità imperiale. In realtà si trattava di trovare un difficile equilibrio, dovendo assicurarsi la fedeltà dei nobili senza perdere l’appoggio del pontefice. Enrico mise in pericolo tutte e due le cose quando decise di assegnare la diocesi di Milano, divenuta vacante. Ciò fece scoppiare un conflitto con papa Gregorio VII, che è passato alla storia con il nome di lotta per le investiture.