“Sul salario minimo hanno fatto una passerella per i social, lo si può fissare a 10 euro ma solo abbassando le tasse alle imprese”. Lo sostiene il leader di Italia viva, Matteo Renzi, in un’intervista a La Stampa. Renzi è stato l’unico leader delle opposizioni a non partecipare all’incontro di venerdì scorso a palazzo Chigi e il suo partito l’unico a non sottoscrivere la proposta unitaria sul salario minimo. Meloni, prosegue Renzi, “rimanda la palla al Cnel, delegittimando la sua maggioranza e la ministra del Lavoro”. Non solo: per Renzi la proposta sul Cnel è “una presa in giro verso le opposizioni”, “sei al governo, non sei un centro studi”. Insomma, sul salario minimo “tutto è ancora in alto mare”. “Meloni fa la bella addormentata nel bosco, eppure è quasi un anno che è al governo. Ha un’idea? La tiri fuori. Ho l’impressione che la premier non abbia fatto i conti con la prossima legge di Bilancio. Dai miei conti mancano oltre trenta miliardi”. Renzi non condivide la tassa sugli extraprofitti delle banche: “fatta in questo modo” “non porta un euro, perchè costa allo Stato , anche solo in termini di capitalizzazione , più di quello che incassa. E inoltre Meloni ha perso credibilità internazionale per inseguire i sondaggi”. Per la sinistra Iv va verso la maggioranza: “Sbagliano, è la sinistra che fa da stampella a Meloni”, “io resto all’opposizione”. E i rapporti con Calenda? “Non inseguo le sue dichiarazioni perchè dice tutto e il contrario di tutto”. Infine, per Renzi, in vista delle europee, “Meloni è salda. Magari cambierà qualcosa nella squadra”. Tra un anno, è la previsione dell’ex premier, “sarà a capo di un governo rimpastato ma senza di noi” e “i centristi, anche italiani, decisivi in Europa”. (AGI)
RED/SER