AGI – “Sonno regolare per un futuro di salute”: questo è il tema della Giornata mondiale del sonno, celebrata oggi, su iniziativa della World Sleep Society (Wss) per evidenziare il nesso diretto tra cattivo riposo e peggioramento della salute e della qualità della vita.
Secondo gli esperti della Wss, insonnia, disturbi del sonno e cattivo riposo notturno sono responsabili di problemi di salute del 45% della popolazione mondiale.
In media, in quasi tutti i Paesi, tra 10 e 15% della popolazione nazionale è affetta da patologie del sonno mentre un altro 30% circa riferisce una sensazione di riposo non riparatore e di stanchezza al risveglio.
Nel nostro Paese, guardando all’ultima ricerca pubblicata da Assirem Ets – Associazione Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno, il 15% degli Italiani soffre di insonnia cronica, il 4% dei bambini dorme meno del necessario e il 18% di questi ultimi ha disturbi respiratori nel sonno.
Secondo Assirem, inoltre, meno ore di sonno determinano un calo della produttività e dell’efficienza lavorativa. Senza dimenticare che tutto ciò porta all’aumento delle assenze per motivi di salute e conseguentemente la spesa sanitaria. Il costo annuale di questa tipologia di disturbi è pari all’1,5-2% del Pil dei Paesi industrializzati.
Non si deve poi tralasciare l’impatto dei colpi di sonno da parte di chi è alla guida: Il 22% degli incidenti stradali gravi, inoltre, è causato proprio da questa piaga che può generare vere e proprie catastrofi sconvolgendo interi nuclei familiari.
La situazione, secondo medici e psicologi, è ulteriormente peggiorata a causa della pandemia di Covid-19, dei lockdown e delle restrizioni sanitarie che da marzo 2020 hanno modificato stile e ritmi di vita. Eppure un sonno ottimale favorisce anche un miglior funzionamento del sistema immunitario, cruciale per non contrarre il virus e altre malattie.
Come spiegano gli studiosi della Wss, le alterazioni del sonno hanno conseguenze psicologiche e psichiatriche molto negative, quali l’aumento dell’ansia e dello stato depressivo.
Sulla salute del corpo umano, sono un fattore di rischio aumentato di sovrappeso, obesità, ipertensione, diabete ed alcune forme di cancro, soprattutto del seno e della prostata.
Una ricerca della Clinica universitaria di Navarra, in Spagna, ha anche evidenziato l’incidenza del cattivo sonno sull’insorgere del morbo di Parkinson: il 33% dei pazienti con disturbi del riposo notturno lo sviluppano entro 5 anni e più del 75% entro 10 anni.
Migliorare la qualità del sonno è possibile con terapie farmacologiche, che però devono essere sempre prescritte da uno specialista. Prima di arrivare ai medicinali, la Società mondiale del sonno propone una serie di consigli utili.
Tra i principali suggerimenti c’è quello di rispettare orari fissi sia per andare al letto che per alzarsi, riposare in media tra 7 e 8 ore a notte, non dormire troppo, non pensare di compensare nei week-end il sonno perso durante la settimana.
Possono poi contribuire alla regolarità del sonno i pasti a orari regolari, una buona programmazione delle attività della propria giornata per non arrivare alla sera troppo stanchi, l’esposizione ai raggi del sole soprattutto nelle ore mattutine, l’evitare i dispositivi elettronici nelle ore serali e prima di andare al letto, e l’attività fisica troppo pesante, la moderazione nei consumi di fumo e alcool, e infine l’evitare pasti pesanti, zuccheri, bevande gassate e caffeina dal tardo pomeriggio in poi.
In piena pandemia rispettare questi consigli può sembrare più complicato: ma gli esperti consigliano di continuare ad imporsi un ritmo di vita regolare nonostante lockdown e telelavoro.
Concretamente si tratta di rispettare gli orari in cui uno va normalmente a dormire e si alza, non passare tutta la giornata davanti al pc, ritagliarsi momenti di pausa per fare esercizi di respirazione, lettura di libri, passeggiate nei pressi della propria abitazione, attivita’ sportive, preparazione dei pasti e cura del proprio corpo.