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Gli Aristogatti diventano un film live action

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Il progetto, ancora non si sa se per il cinema o direttamente per il canale Disney+, sarà diretto da Will Gluck (‘Peter Rabbit’) e sceneggiato da Keith Bunin (‘Onward’)

di Chiara Ugolini – da La Repubblica

Bizet, appassionato di musica come il grande compositore di cui porta il nome, Matisse, sempre col pennello in mano, la dolce e vezzosa Minou e naturalmente la mamma, l’elegante e bellissima Duchessa, sono pronti a tornare più di cinquant’anni dopo la loro creazione in una nuova versione live action del cartoon cult Gli Aristogatti. Il sito americano Deadline ha annunciato che la Disney sta lavorando all’adattamento che sarà firmato da Will Gluck (già regista di Peter Rabbit) e Keith Bunin (già sceneggiatore di Onward), ancora non si sa se il progetto sarà destinato al grande schermo o andrà direttamente sulla piattaforma Disney+.

Quello che invece sembra accertato è che questa versione prevederà animali in carne e ossa, addestrati, e non gatti in computer graphic come è accaduto per i felini de “Il re leone”. Il modello è The lady and the tramp, remake di Lilli e il Vagabondo, con due veri attori a quattro zampe, provenienti da canili e addestrati, a fare la parte dei protagonisti accanto ad attori in carne e ossa, e a replicare una delle sequenze più romantiche della storia del cinema, a base di spaghetti con le polpette (se non lo avete ancora visto è su Disney+ come tutti i classici cartoon).

D’altronde in un primo tempo già negli anni Sessanta il film doveva essere un progetto con attori destinato alla televisione, ma era stato lo stesso Walt Disney a decidere che sarebbe stato meglio farne un lungometraggio animato che potesse puntare al grande schermo. E così gli Aristogatti, con la loro bellissima storia bohemien tra soffitte nel cuore di Parigi e sfrenate sessioni di jazz, rapiti dalla casa della loro padrona da un perfido maggiordomo che punta all’eredità della signora, sono entrati nella storia del cinema. Il cartoon è stato l’ultimo curato personalmente dal geniale Walt Disney e il primo ad essere uscito dopo la sua morte. Il maestro dell’animazione – che ancora detiene il record assoluto di Oscar con le sue 22 statuette – morì infatti il 15 dicembre del 1966 – ma il progetto per portare sullo schermo il soggetto di Tom McGowan e Tom Rowe era in ballo da tempo. Disney affidò il progetto al grande maestro Ken Anderson presente al suo fianco fin dal primo lungometraggio animata, la “Biancaneve” del 1937. Anderson ci lavorò per 18 mesi coinvolgendo la gran parte dei mitici Nine Old Men, ovvero i nove animatori storici della casa di Topolino, che lo stesso Disney aveva soprannominato così con riferimento scherzoso (ma non troppo) al presidente Roosevelt e ai nove giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti.

In Italia arrivarono nel novembre 1971 e diventarono un cult grazie anche all’adattamento firmato da Roberto de Leonardis, vero maestro nel trasformare le canzoni degli Sherman Brothers e renderle orecchiabili per il nostro pubblico. È a lui che si deve anche la metamorfosi del gattone irlandese Thomas O’Malley nel romanissimo Romeo, “er mejo del Colosseo”, doppiato dal grande Renzo Montagnani.