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Giusi Battaglia, il sorriso biondo di Foodnetwork

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Vulcanica ma compita, occhi attenti e sguardo dolcissimo, riesce – non senza fatica – ad inserirsi in una città che non è la sua ma che l’accoglie a braccia aperte. La sua bionda ed apparentemente innocua testolina progetta, pianifica, propone e realizza format di evidente ed ormai conclamato riscontro: “Giusina in Cucina, la Sicilia è servita”

di Claudia Lo Presti

 

Press-agent di Salvo Ficarra e Valentino Picone, riceve da questi il consiglio di trasferirsi a Milano per cimentarsi nella scommessa di esprimere i propri talenti lontanata dalla propria terra; lei li ascolta, desiderosa di tendere verso il miglioramento e conquistare con modestia spazi di manovra che a Palermo si fatica a trovare. E farà bene, anzi benissimo; si sa, purtroppo “nemo profeta in patria” …

Vulcanica ma compita, occhi attenti e sguardo dolcissimo, riesce – non senza fatica – ad inserirsi in una città che non è la sua ma che l’accoglie a braccia aperte. La sua bionda ed apparentemente innocua testolina progetta, pianifica, propone e realizza format di evidente ed ormai conclamato riscontro: “Giusina in Cucina”, “Giusina in Cucina- Seacily edition”, “Ci vediamo al bar – sapori di Sicilia in sfida” con Paolo Briguglia. Il suo libro di ricette, “Giusina in Cucina, la Sicilia è servita” (Cairo editore, con prefazione a firma di Ficarra e Picone) si è in questi giorni arricchito del secondo volume.

Dalla cucina colorata di tutti i simboli della sua Sicilia (formelle, planetaria, piatti di portata) con le braccia divaricate poggiate sul piano di lavoro ed il sorriso aperto verso il pubblico, dal canale 33 bussa alle cucine degli italiani da ben sei edizioni con picchi di ascolto altissimi.

Giusina, al secolo Giusi Battaglia conduce la trasmissione come fosse accanto agli spettatori presso i fornelli: narra con semplicità l’origine di un piatto, completando con i riferimenti geo-storico-politici e ogni ricetta non solo gode di una trionfante e sicura conclusione, ma si tramuta in una lectio-magistralis senza averne la pretesa. Gli stessi siciliani, ascoltandola, apprendono nuove informazioni, scivolate nell’indifferenza delle abitudini sbagliate, ma generatrici di contenuti dai quali la storia di un luogo non può prescindere. Il sottofondo dei ritmi incalzanti di Lello Analfino e dei Tinturia, l’unicità con cui racconta la “Sicilia nel piatto”, i modi garbati, toni affatto saccenti, il rossore che le prende il volto di quando in quando, l’ironia con cui commenta alcuni suoi gesti, l’hanno collocata direttamente al primo posto nel cuore di chi segue i programmi di cucina.

  • Giusi Battaglia, in arte Giusina, dalla laurea, il lavoro di giornalista, l’attività di addetto stampa sino all’impegno in televisione sono trascorsi alcuni anni: si ritiene una persona fortunata?

<<Sono stata molto fortunata, ma ho guadagnato tutto sul campo facendo il quadruplo della fatica. L’idea della trasmissione è maturata lentamente: non avevo nessun progetto di vita legato alla televisione, ma il direttore di Food-Network, Gesualdo Vercio, dopo aver visto un mio post su un prodotto di rosticceria nostrana mi scrisse per chiedermi la ricetta, curioso di replicare quei sapori che da buon siciliano conosce assai bene. Il risultato gli piacque tanto che mi invitò a registrare un paio di puntate: ci pensai bene, essendo la Televisione un mondo per me nuovo e dopo un mese accettai la proposta. E così, da due puntate siamo arrivati a quasi cento in due anni, senza accusare alcuna pausa.>>

 

  • In questi ultimi due anni, durante i mesi estivi, lei ha portato la sua cucina presso località di mare meravigliose e ha cucinato per noi all’aria aperta con la compagnia di qualche ospite; anche questa nuova versione è stata accolta con entusiasmo…

<< Si, davvero e sono grata a tutti per questa ennesima dimostrazione di fiducia. Poiché cerco sempre nuovi stimoli e non mi accontento delle stesse forme, ho proposto alla redazione di Food-Network, una edizione estiva fuori dalla mia cucina: ci siamo così inventati il “Seacily” come il Mare di Sicilia e cominciato a girare ad Ustica e Favignana, luoghi a me cari, memorie di ragazza delle mie gite fuori porta. Abbiamo cucinato sul mare, circondati da panorami unici! Ho portato la gente a visitare queste due località, aspetto del progetto per me fondamentale: le persone ci hanno seguito ed amato. L’anno scorso, la decisione è stata presa ad aprile e le riprese sono partite il mese successivo; pochissimo tempo. A gennaio di quest’anno, mi è stata confermata la seconda edizione e le attività sono state avviate con più calma. Ho scelto Agrigento che, sebbene conoscessi, ho riscoperto sedotta sia dalla bellezza che dalle potenzialità. Il mio principale obiettivo, anche in questo caso, è stato proprio quello di far conoscere zone nuove ed irripetibili nel mondo.>>

  • Ma c’è dell’altro, un programma che sarà trasmesso a breve, in cui Giusina lavorerà con Paolo Briguglia?

<<Il format è un mio progetto e si intitola “Ci vediamo al bar – Sapori di Sicilia in sfida”, prodotto da Castadiva e in onda a fine settembre sempre su Food Network. Programma composto di cinque puntate che ho girato con Paolo Briguglia, un incontro voluto dal destino, collaborazione di grande complicità ed intesa. Credevo che un attore tanto impegnato (un conterraneo che ho sempre stimato e di cui conoscevo bene la carriera artistica) non avrebbe mai accettato ed invece così non è stato, essendosi dichiarato assai felice di adoperarsi per un’esperienza lontana dalle sue consuete occupazioni. Il programma è una sfida nel merito di un prodotto eccellenza di due bar, uno scelto da Paolo ed un altro da me. Pasticceri e cuochi titolari si cimenteranno nella preparazione ed il pubblico assaggiatore e unico giudice riconosciuto tributerà il vincitore.> >

  • In una Tv urlata, ripetitiva e noiosa, programmi originali come i suoi costituiscono un magnifico e colto diversivo, una boccata d’aria fresca di sincero profumo…

<<In TV si pensa sia stato fatto di tutto, soprattutto i programmi di cucina sembrano essere ridondanti: invece a pensarci bene ci sono apprezzabili margini di manovra. Sono sempre stata una discreta fruitrice della televisione e guardandola valutavo ciò che mi piaceva e ciò che avrei cambiato; quando ho avuto l’opportunità di farla anche io (cosa che considero un miracolo inaspettato della vita!) ho pensato di farla come io la volevo vedere. Con “Ci vediamo al bar”, ho lasciato temporaneamente la cucina, la mia “comfort-zone”, ambiente a me più congeniale per un programma con diverse dinamiche di registrazione, lunghe attese come fosse il set del cinema e aver lavorato con Paolo Briguglia, scanzonato come me, sempre paziente, che mi consigliava, a cui appoggiarmi anche quando mi facevano male le scarpe, è stato per me un enorme vantaggio.>>

  • Giusi Battaglia ha nostalgia di Palermo?

<<Ho vissuto nel cuore della Palermo più centrale e i miei anni trascorsi lì sono stati magnifici ed indimenticabili. E sebbene la mia vita a Milano abbia tempi di svolgimento più frenetici, considero questa la città che mi ha accolto, offerto opportunità di lavoro più ampie, dove ho conosciuto mio marito, sono nati i miei figli, ho adottato il mio primo figlio “peloso”, Nebbia, trovatello di Striscia La Notizia, che mi ha scelto subito come mamma e che oggi ha undici anni.>>

  • Lei che può operare un confronto, ritiene che davvero al Sud siamo messi così male?

<<Assolutamente no! Gli spunti ci sono ma mancano i mezzi. La Sicilia è di per sé un brand e potrebbe viaggiare da sola. “Perché il tuo programma va così bene?”, mi chiede la gente; Il libro ha avuto riscontri clamorosi. “Giusina in Cucina” in un altro luogo non avrebbe avuto lo stesso successo perché quest’Isola possiede aspetti culturali che esulano dalla storia già ricca e carica di fascino e significati. Qui, la Cucina è cultura perché quando un turista organizza il viaggio in Sicilia non prenota solo l’albergo, le gite, le visite ai siti, ma anche il/i posti dove andare a mangiare cercando le specialità di cui gli hanno parlato altri, ha letto sulle guide. Gli stessi siciliani che si spostano in Sicilia per le vacanze non sanno quanto ci sia davvero! Mi preme raccontare di una esperienza che personalmente ho vissuto girando le puntate di Seacily, edizione 2022, nell’Agrigentino, come le dicevo prima: ho scoperto che proprio dentro la Valle dei Templi, ci sono settecento ettari di agrumeti, coltivati e ripresi dopo una fase di abbandono, che risalgono al 1700! Stavano in mezzo a lavatrici, ferri da stiro e materassi abbandonati: è stata avviata una massiccia politica di repulisti, affidando il compito a cooperative con esperienza che oggi coltivano, producono e vendono un prodotto di altissima qualità. Io stessa, guardando la valle di agrumeti vicina al Tempio di Giunone, ho immaginato che quello davvero debba essere il Paradiso Terrestre, un Eden, qualcosa di inspiegabile bellezza. E mi sono sentita appagata dalla gioia di adoperarmi per una mission che mi sta a cuore, ovvero quella di riscoprire la Sicilia per gli altri, per tutti coloro che mi seguono.>>

  • Progetti?

<<Ho mille idee, ma sono prudente nella realizzazione perché il lato rigoroso della mia personalità mi impone di fare al meglio le cose. Per adesso, ho cominciato a registrare le nuove puntate di “Giusina in Cucina”; poi, presto uscirà il nuovo secondo libro di ricette che proseguirà il viaggio iniziato e condiviso con i lettori – che sono stati tantissimi – per le meravigliose ed interminabili strade della cucina siciliana.>>

<<… mi ritengo una persona fortunata che nella vita ha la fortuna di fare quello che facciamo un po’ tutti ogni giorno, con onori ed oneri cercando di essere sempre più efficace e tendendo al continuo miglioramento… “L’Amore per la cucina, passione che ti delizia, l’Amore si fa in cucina…”>>