Si aggiungono particolari all’inchiesta della procura di Venezia sull’omicidio di Giulia Cecchettin: la telefonata effettuata al 112 da parte di un vicino di casa nella quale si descriveva l’aggressione subita dalla ragazza ad opera del suo ex fidanzato, Filippo Turetta, sarebbe stata comunicata dai carabinieri all’autorità giudiziaria il giorno seguente quando è stato chiaro che i due giovani erano scomparsi. Il buco temporale, secondo quanto apprende l’AGI, è spiegato da due particolari: l’uomo di Vigonovo che aveva segnalato la lite aveva parlato di due persone che erano poi salite insieme in auto e se ne erano andate, aggiungendo di non essere riuscito a segnare la targa e, nella stessa sera, i due equipaggi dei carabinieri che si trovavano nelle vicinanze erano stati dirottati su altri due interventi segnalati sempre al 112. E di una sola telefonata al Numero Unico delle Emergenze si tratta. Smentita dagli investigatori una seconda chiamata che sarebbe stata effettuata al 112 da parte di un vigilantes del calzaturificio Dior, in via V Strada della zona industriale di Fossò, provincia di Venezia. Sulla prima telefonata al 112 sono in corso accertamenti da parte dei pm di Venezia ma, secondo quanto riferito, i carabinieri non sarebbero a conoscenza di un fascicolo in procura. (AGI)
EIZ