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Giugno, mese del Pride arcobaleno: intervista a Claudia Fresta.

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di Patrizia Orofino

Claudia Fresta, è la Responsabile Nazionale per Confedercontribuenti, delle Pari Opportunità e parita’ di genere. Claudia si occupa da anni di diritti egualitari, una giovane donna che, crede fortemente in quello che fa: il suo lavoro. Abbiamo preso un caffè, chiacchierando proprio sul mese di giugno, dedicato al Pride LGBT, manifestazione che lega l’Italia da nord a sud, con il resto del mondo che vive questo evento come un momento di aggregazione e parità di genere civile ed in allegria.

D: Claudia, cosa pensa in generale dei Pride?
R: Il mio pensiero su una manifestazione pacifica, che, apporta civiltà, visione e valore umano e civile importanti per tutta la comunità LGBT e non solo, per me può solo essere solo ed esclusivamente positivo.

D: Qual’è l’aspetto che le piace dell’evento Pride?
R: La cosa che mi piace e vedere comuni cittadini ballare e cantare per le strade unendosi al corteo. E’ bello vedere che, la questione arcobaleno non sia relegata ad un gruppo di uomini e donne.

D: Secondo lei, c’è differenza fra l’atteggiamento non proprio aperto verso le persone LGBT di qualche anno fa, rispetto ad oggi?
R: Certo! Senza dubbio, le nuove generazioni sono aperte verso il mondo arcobaleno, può esserci un caso isolato di aggressione fisica o verbale purtroppo, ma comunque dal punto di vista sociale si sono fatti passi da gigante.

D: E dal punto di vista politico invece per i diritti, secondo lei cosa possono fare le istituzioni?
R: Dovrebbero, camminare di pari passo alla società che, non resta ferma ma si evolve attraverso l’evolversi dell’uomo sempre nella civiltà e mai nella violenza. Ancora però i passi sono lenti, ma spero che, le istituzioni capiscano l’importanza dell’amore in ogni sua espressione a prescindere dal genere.