L’intesa era prevista dalla legge di stabilità 2016 (articolo 1, comma 936) secondo cui, in sede di Conferenza Unificata, devono essere definite:
a) le caratteristiche dei punti vendita ove si raccoglie gioco pubblico;
b) i criteri per la distribuzione e concentrazione territoriale dei punti vendita ove si raccoglie gioco pubblico.
A tale scopo sono state stabilite alcune misure per ridurre l’offerta attraverso una sensibile contrazione dei punti vendita e un innalzamento dei loro standard qualitativi in un’ottica di contrasto al gioco d’azzardo patologico. Tra gli interventi previsti c’è a riduzione delle New Slot o Apparecchi Comma 6a (ovvero apparecchi elettronici che erogano vincite in denaro) . Attualmente in esercizio sono circa 400.000 e saranno ridotte a 265.000 con le modalità previste dall’emendamento del Governo approvato e recepito nell’art. 6-bis del DL 5012017 convertito nella L. 96/2017.
E’ poi prevista le sostituzione per rottamazione delle rimanenti (265.000 circa) con nuovi apparecchi che useranno tecniche più sofisticate per garantire la loro inalterabilità e la rilevazione di tentativi di manomissione che avverrà entro il 31 dicembre 2019.
Un’altra misura riguarda il dimezzamento, in 3 anni, a partire dall’intesa, dei punti di vendita del gioco pubblico, attualmente stimati in circa 100.000.
Infine si accentua l’azione preventiva e di contrasto al gioco d’azzardo patologico.
Si tratta di un’intesa scaturita da un confronto fra Stato, Regioni ed enti locali.
Si ricorda che Confedercontribuenti aveva presentato un esposto presso la Procura di Roma contro istigazione al gioco. Pertanto tale accordo mira nella giusta causa di tutela.