AGI – Indagini ad ampio raggio quelle dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Milano, sulla morte del 65enne ginecologo Stefano Ansaldi, sgozzato intorno alle 10 di sabato non lontano dalla stazione Centrale di Milano. In queste ore gli investigatori stanno sentendo, tra gli altri, familiari e colleghi di lavoro alla ricerca di informazioni utili per ricostruire la vita del medico in tutti i sui aspetti.
Si cerca lo smartphone dello stimato professionista, molto amato dai suoi pazienti come testimoniano i messaggi di affetto e cordoglio sul suo profilo Facebook, e si esaminano i filmati delle telecamere della zona. La tesi della rapina finita male trova poco credito, Nel cappotto della vittima sono stati trovati 20 euro, il tesserino da medico e la carta d’identità, mentre il Rolex non è stato portato via. Ansaldi non aveva il biglietto di ritorno per Napoli e alla moglie e alla sorella aveva detto di dover incontrare dei colleghi di lavoro, persone in arrivo dalla Svizzera. “Il lavoro di ricostruzione della sua vita professionale e personale non sarà breve”, avverte una fonte dei carabinieri.
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Fonte: cronaca agi