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Giganti del web sempre più ricchi, volano gli utili in tempo di covid

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AGI – Nonostante la pandemia da Coronavirus i colossi del web hanno visto aumentare i propri ricavi nel primo semestre del 2020, con un balzo del 17% per il fatturato del comparto, sia pure con molte differenze al proprio interno. A evidenzialo un report dell’area studi di Mediobanca sul settore, che sottolinea anche come nei primi sei mesi di quest’anno i ricavi della grande manifattura si siano contratti dell’11%. 

La crisi provocata dal Covid-19 ha però influenzato in modo differente i ricavi delle WebSoft: boom dell’e-commerce (+31,3% nel 1 semestre 2020 rispetto al 1 semestre 2019), del Fintech (+26,1%), della sottoscrizione di abbonamenti (+24,6%) e dell’offerta di servizi cloud (+22,2%); in netto calo i ricavi legati alla sharing mobility (-22,6%) e delle vendite online di viaggi e prenotazioni di alloggi (-50,8%).

Record di 18 milioni di profitti al giorno

Non si ferma neanche la crescita degli utili (+16,6% sul primo semestre del 2019), con il record di 18 milioni di profitti netti al giorno, mediamente quasi quattro volte di più rispetto alle multinazionali manifatturiere (5 milioni al giorno).

Boom di Nintendo e Amazon

A livello dei singoli gruppi, nel primo semestre 2020 si registra l’impennata dei ricavi di Nintendo (+71,5%), Amazon (+33,5%) e Salesforce (+29,5%). Seguono 3 cinesi: Alibaba (+28,6%), JD.com (+28%) e Tencent (+27,9%). Segno negativo per Uber (-7,7%), Expedia (-51,8%) e Booking (-56,4%). A fine giugno 2020, Nintendo, senza debiti finanziari, brilla anche per solidità patrimoniale, seguita da Meituan Dianping, Alphabet e Facebook.

Per quanto riguarda la redditività industriale nei primi sei mesi del 2020, Oracle guida la classifica per ebit margin (39,4%), seguita da Nintendo (36,4%) e Microsoft (36,1%). Rispetto al 2019 Facebook perde la prima posizione scendendo al quarto posto (32,6%). 

La corsa continua anche sulle borse mondiali. Secondo  Mediobanca “nei primi 9 mesi del 2020 la loro capitalizzazione è aumentata del +30,4%” rispetto a un calo del 6% per le multinazionali della manifattura. A fine settembre 2020 il podio della Borsa è occupato da Microsoft, con una capitalizzazione pari a 1.357 miliardi di euro, Amazon (1.345 miliardi) e Alphabet, la holding di Google (852 miliardi).

Per quanto riguarda le performance di Borsa, nei primi 9 mesi del 2020, si registrano rialzi in tripla cifra per Meituan Dianping (+128,8%) e JD.com (+110,9%); in campo negativo solo Automatic Data Processing (-21,7%), Booking Holdings (-20,3%), Expedia (-18,8%) e Baidu (-4,1%).

Le controllate italiane delle 25 principali aziende del WebSoft nel 2019 hanno versato al fisco italiano circa 70 milioni di euro, per un tax rate effettivo del 32,1%. Dalla cifra sono escluse le imposte versate dalle succursali italiane di due società lussemburghesi del gruppo Amazon, per 73 milioni complessivi.     

Più in generale, spiega il report, “circa la metà dell’utile ante imposte delle WebSoft è tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con conseguente risparmio fiscale cumulato di oltre 46 miliardi nel 2015-2019”.Il tax rate effettivo delle multinazionali WebSoft, dunque, nel 2019 è pari al 16,4%, al di sotto di quello teorico del 22,2%. Nel periodo 2015-2019 la tassazione in Paesi a fiscalità agevolata ha determinato per Microsoft, Alphabet e Facebook un risparmio fiscale rispettivamente di 14,2, 11,6 e 7,5 miliardi.

Per quanto riguarda la loro presenza in Italia, il fatturato aggregato delle filiali nel 2019 ha raggiunto i 3,3 miliardi (pari allo 0,3% del totale WebSoft) occupando oltre 11mila lavoratori (pari allo 0,5% del totale WebSoft). Rispetto al 2018 si calcolano oltre mille dipendenti in più, in massima parte assunti dalle società del gruppo Amazon che vanta il maggior numero di occupati in Italia (circa 6mila persone). 
 

Vedi: Giganti del web sempre più ricchi, volano gli utili in tempo di covid
Fonte: economia agi


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