Quindicesimo giorno di ricerche del piccolo Gioele Mondello, quattro anni, scomparso il 3 agosto scorso, dopo un incidente stradale nella galleria della Messina-Palermo, insieme alla madre Viviana Parisi, trovata morta cinque giorni dopo sotto un traliccio delle campagne di Caronia. Le ricerche sono coordinate dalla prefettura di Messina che ha attivato il piano provinciale di intervento per la ricerca di persone scomparse.
Sono al lavoro vigili del fuoco di Messina, quattro squadre cinofile, tre topografi applicati al soccorso e un’unità di comando locale su autofurgone, 14 unità del Dipartimento Regionale di Protezione civile, tra cui tre squadre cinofile, 6 unità del Corpo forestale e 2 unità del Soccorso Alpino della Guardia di finanza. L’area interessata è sorvolata da due droni dei vigili del fuoco. In azione anche i cani molecolari. Le attività di ricerca proseguono ininterrottamente partendo dalla zona in cui si è verificato il ritrovamento del corpo della dj in un’area estesa di circa 500 ettari. Stamane un ulteriore briefing con il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, e le forze impiegate nelle attività di ricerca.
Ieri il supertestimone, un imprenditore del Nord che in quei giorni era in vacanza in Sicilia con la famiglia, ha riferito al procuratore Cavallo che Gioele era vivo dopo l’incidente, era in braccio alla madre e non presentava ferite. Il bimbo aveva gli occhi aperti, il viso appoggiato sulla spalla destra della mamma che si è allontanata camminando velocemente. Il magistrato sostiene che al momento non si esclude alcuna ipotesi, compresa l’aggressione di animali selvatici “vagliata da tempo ma non privilegiata”, un incontro con persone “che possono averla aggredita”, la fuga per i campi, la caduta accidentale. Di certo viene meno quella della morte del piccolo causata dal violento impatto dell’auto. Ma c’è la pista dell’omicidio-suicidio: la donna aveva un disagio psichico ed era assistita da uno specialista.
Vedi: Giallo di Caronia, droni e cani per cercare Gioele
Fonte: cronaca agi