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Germania: il governo “semaforo” sarà il panettone natalizio

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Il 15 ottobre, a Berlino, i presidenti di SPD, Verdi, FDP e Olaf Scholz hanno presentato una relazione in dodici pagine, con un preambolo nella intera prima pagina, risultato dei colloqui esplorativi. Le sfide principali sono state indicate nel cambiamento climatico, la digitalizzazione, la coesione sociale, il cambiamento demografico

di Antonino Gulisano

Con l’approvazione degli organi preposti, tra il 15 e il 18 ottobre, SPD, Verdi ed FDP hanno ratificato l’accordo raggiunto in sede di colloqui esplorativi e il conseguente avvio di un negoziato per la formazione di una coalizione di governo dopo le elezioni Federali del 26 settembre.

Per la prima volta dalle elezioni federali del 2005, Angela Merkel non era candidata alla Cancelleria Federale. La sua decisione ha determinato effetti su tutto il quadro politico-elettorale tedesco poiché dopo essere stato primo partito nel 2005, 2009, 2013 e 2017, la CDU/CSU è stata superata dalla SPD. A fronte dei risultati elettorali, data la esclusione da parte dei principali partiti di alleanze con AfD e l’impossibilità aritmetica di una coalizione tra SPD, Verdi e La Sinistra, è stata constatata la realizzabilità di tre coalizioni di governo: una ulteriore “Grande Coalizione” formata da SPD e CDU/CSU; una coalizione formata da CDU/CSU, Verdi ed FDP denominata “Jamaica” (i colori dei partiti che la compongono sono uguali a quelli presenti nella bandiera dello Stato caraibico); una coalizione formata da SPD, Verdi e FDP denominata “Semaforo” (data la corrispondenza dei colori con quelli dei tre partiti componenti).

La valutazione dell’incontro tra FDP e SPD è stata cauta da parte dei Liberali, che hanno evidenziato sia una predisposizione favorevole al dialogo sia la presenza di punti di divergenza, in un quadro comunque ritenuto costruttivo. Dalla parte Socialdemocratica si è auspicata la volontà di formare una coalizione “di vincitori” tra SPD, Verdi ed FDP, escludendo ogni eventuale alternativa. Le varie corrispondenze programmatiche tra CDU/CDU e FDP sono state sottolineate da Christian Lindner – presidente dei Liberali – specificando la mancanza di preclusioni da parte di FDP a colloqui esplorativi sia con l’Unione sia con i Socialdemocratici.

FDP ha dovuto affrontare un cambiamento rilevante di prospettiva della sua collocazione in una coalizione. La mancata materializzazione del quadro politico-elettorale tra Unione, Verdi e Liberali, ha determinato da parte dei Liberali la necessità di ridefinire il proprio ruolo.

I liberali durante la fase di interlocuzione con gli altri partiti hanno sottolineato la loro indipendenza – il 6 ottobre hanno accettato la proposta di avviare colloqui esplorativi con SPD e Verdi, sebbene la eventualità di una coalizione “Jamaica” sia rimasta come opzione alternativa. Undici giorni dopo lo svolgimento delle elezioni federali, SDP, Verdi e FDP si sono incontrati per la prima volta il 7 ottobre a Berlino per iniziare i colloqui esplorativi durante i quali i loro rappresentanti (sei per ognuno dei partiti) dovranno rilevare se vi sono le condizioni per una convergenza politica-programmatica, necessaria per formare una maggioranza di governo. Qualora tale convergenza fosse realizzata allora si passerebbe al negoziato per elaborare il programma di governo della coalizione.

SPD e Verdi hanno in gran parte un uguale orientamento sulla maggior parte dei punti programmatici. Tra i due partiti e i Liberali vi sono invece delle differenze culturali sostanziali, in particolare sulla spesa pubblica e sulle imposte. A fronte di una questione quale lo sviluppo della Digitalizzazione nella Scuola e nella Pubblica Amministrazione su cui i tre partiti convergono in modo sostanziale, vi sono altre questioni su cui si prospetta un confronto di posizioni.

Una divergenza di orientamento tra Liberali e Socialdemocratici è l’aumento del salario minimo, sostenuto in campagna elettorale da Olaf Sholz (candidato Socialdemocratico alla Cancelleria Federale) come punto programmatico principale della SPD e considerato decisivo per la formazione per una coalizione di governo a cui partecipi SPD, che ha promesso un incremento di dodici euro per il 2022. Tale aumento è condiviso dai Verdi mentre FDP ritiene che ogni decisione in merito sia subordinata alla valutazione da parte di una commissione composta da rappresentanti degli imprenditori e dei sindacati. Altra divergenza riguarda il dogmatismo fiscale sul principio della rigidità del patto di stabilità europea da parte dei liberali rispetto ai socialdemocratici e verdi che sono più disponibili per una fiscalità meno rigorosa (con diverse sfumature) e maggiori investimenti per favorire la conversione verde. Inoltre, altro tema caldo tra socialdemocratici e verdi la volontà di combattere i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di CO2.

I Verdi pretendono decisioni e tempi prestabiliti per la loro implementazione, ad esempio nel settore automobilistico, in riferimento a cui vogliono fissare al 2030 l’anno dal quale iniziare a consentire la circolazione soltanto ai veicoli senza emissioni inquinanti e la rinuncia all’utilizzo del carbone nella produzione di energia elettrica. Il partito liberale è contro il bando dei motori a combustione e le sovvenzioni per l’acquisto di auto elettriche, sebbene, così come i Verdi, abbia ottenuto ottimi riscontri nei collegi elettorali in aree della Germania dove sono in circolazione più auto elettriche.

Il 15 ottobre, a Berlino, i presidenti di SPD (Saskia Esken e Norbert Walter-Borjans), Verdi (Annalena Baerbock e Robert Habeck), FDP (Christian Lindner) e Olaf Scholz hanno presentato una relazione in dodici pagine, con un preambolo nella intera prima pagina, risultato dei colloqui esplorativi. Le sfide principali sono state indicate nel cambiamento climatico, la digitalizzazione, la coesione sociale, il cambiamento demografico. Per definire la loro convergenza, i tre partiti hanno usato la definizione di “alleanza innovativa” e “coalizione progressista” per effetto di una “nuova immaginazione politica”, materializzatasi nella marcata sintonia e le lodi reciproche.

Dopo la presentazione pubblica, l’accordo raggiunto nei colloqui la relazione è stata sottoposta alla valutazione degli organi preposti dei tre partiti. Nel pomeriggio dello stesso giorno, la SPD ha riunito la sua Direzione che ha approvato l’accordo all’unanimità. Il 17 ottobre, i Verdi hanno organizzato un congresso di partito su scala ridotta, con 70 delegati, che quasi all’unanimità (2 voti contrari e una astensione) hanno votato a favore. Il 18 ottobre, Christian Lindner ha comunicato che, dopo due ore e mezza di “dibattito molto intenso”, la Direzione di FDP e il suo gruppo parlamentare hanno approvato all’unanimità l’inizio dei negoziati con SPD e Verdi.

I liberali hanno sottolineato che i risultati delle elezioni Federali 2021 non hanno determinato uno spostamento a sinistra del quadro politico tedesco e che il prossimo governo deve avere un orientamento centrista. In riferimento ai tempi del negoziato si ipotizza che la formazione del prossimo governo federale possa avvenire prima di Natale.

Tutto presagisce che il nuovo Governo federale della Germania avrà una coalizione nuova di zecca e una prima soluzione innovativa, com’è stata definita dai tre leader della coalizione, denominata tricolore o semaforo, dai colori di socialdemocratici, verdi e liberali.

(Nella foto, da sinistra: Annalena Baerbock, Olaf Scholz e Christian Lindner)