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Georgia: quarta settimana di proteste e manifestazioni di piazza

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Quarta settimana di proteste e di manifestazioni di piazza in Georgia: migliaia di manifestanti pro-UE sono scesi in strada sventolando bandiere europee e georgiane. I manifestanti si sono radunati davanti al Parlamento di Tbilisi, dove si ritrovano ogni sera da ormai un mese. Nel corso della giornata si sono svolte altre manifestazioni nella capitale dopo che il 28 novembre, il partito al governo Sogno georgiano ha annunciato la sospensione dell’integrazione europea fino al 2028, scatenando manifestazioni costellate di violenza, soprattutto nei primi dieci giorni.
I manifestanti chiedono le dimissioni del governo e lo svolgimento di nuove elezioni legislative dopo quelle del 26 ottobre, vinte ufficialmente dal governo ma denunciate come truccate dall’opposizione. Il potere dell’ex repubblica sovietica, accusata dai critici di deriva autoritaria e di voler riportare il Paese nell’orbita di Mosca, non mostra però segni di cedimento. Durante le manifestazioni, sono stati documentati da parte di ONG e opposizione molteplici casi di violenza della polizia contro manifestanti e giornalisti, una repressione denunciata da Stati Uniti e dai paesi europei.
Di fronte agli eurodeputati riuniti a Strasburgo, la presidente georgiana filooccidentale Salomé Zourabichvili, ha criticato la “lentezza” della reazione dell’Europa e l’ha invitata ad agire “di più”. Sabato, un collegio elettorale dominato dal partito al potere ha nominato nuovo presidente il lealista di estrema destra Mikheil Kavelashvili, in un voto boicottato dall’opposizione e ritenuto illegale dalla stessa presidente Zourabichvili. Quest’ultima ha annunciato che non lascerà il suo mandato come previsto il 29 dicembre fino a quando non sarenno organizzate nuove elezioni legislative. (AGI)