L’inchiesta sul disastro della Grenfell Tower, il grattacielo di 24 piani che bruciò a Londra nel 2017 uccidendo 72 persone fra le quali una giovane coppia di architetti italiani, è finalmente giunta alla pubblicazione del rapporto finale, attesa per oggi. L’incendio divampato nelle prime ore del 14 giugno 2017 si diffuse rapidamente nel condominio di 24 piani nella zona ovest di Londra a causa di un rivestimento altamente infiammabile fissato all’esterno. Iniziato da un congelatore difettoso che si trovava in un appartamento al quarto piano, l’incendio ha impiegato appena mezz’ora per raggiungere l’ultimo piano dell’edificio con conseguenze tragiche. La fase finale dell’inchiesta, guidata dal giudice in pensione Martin Moore-Bick, ha cercato di capire come sia stato possibile che la diffusione delle fiamme sia stata tanto catastrofica. Interi gruppi familiari si sono ritrovati intrappolati nelle loro case, come quello composto da Abdulaziz El-Wahabi, 52 anni, sua moglie Faouzia, 41 anni, e tre bambini, il più piccolo dei quali, Mehdi, aveva otto anni.
Il primo rapporto dell’inchiesta, pubblicato nell’ottobre 2019, ha concluso che il rivestimento non conforme alle normative edilizie era la “ragione principale” della rapida diffusione dell’incendio di Grenfell. La seconda fase dell’inchiesta, iniziata nel gennaio 2022, si è concentrata su numerose questioni tecniche, come l’efficacia dei test di sicurezza per i materiali da costruzione. Finora, nelle due fasi dell’inchiesta si sono tenute più di 300 udienze e sono state esaminate oltre 1.600 dichiarazioni di testimoni. Secondo la Polizia metropolitana di Londra, servirà fino alla fine del 2025 per la conclusione della sua indagine per decidere se qualcuno dovrà affrontare accuse: un tempo considerato troppo lungo per sopravvissuti e parenti delle vittime. (AGI)