Sul gas è necessario investire per la sicurezza: abbiamo bisogno di diversificare, ma anche di creare progressivamente un sistema energetico europeo. Lo ha detto l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier in un’intervista al Corriere della Sera.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha cambiato tutto sul fronte dell’energia. “Sono stati necessari interventi tampone e interventi strutturali, ancora in parte in corso, per ricreare le condizioni di sicurezza. Il gas liquefatto, l’LNG, era una presenza marginale in Italia, ma per riportare il sistema in una condizione di sicurezza abbiamo acquistato le due navi rigassificatrici di Piombino e Ravenna, poi siamo cresciuti nel terminale di Rovigo e abbiamo ampliato la capacità della nave di Livorno. Il peso del gas liquefatto è triplicato arrivando oltre il 40% attuale della domanda. La nave di Ravenna appena ormeggiata ci porta una capacità di 28 miliardi di metri cubi l’anno, proiettandoci tra i primi operatori in Europa nel settore”, ha detto. “Abbiamo bisogno non solo di diversificare – ha aggiunto Venier – ma anche di creare progressivamente un sistema energetico europeo, aumentando le interconnessioni con gli altri Paesi, e in questa direzione abbiamo lavorato. Ad esempio, incrementando del 50% la capacità di esportazione verso l’Austria e l’est. Grazie ai progetti Pnrr la amplieremo ancora di un altro 50%, portandola fino a 14 miliardi di metri cubi entro il 2026. L’altro grande progetto riguarda la prospettiva dell’Italia come gateway o hub verso il centro Europa, rappresentato Dorsale Adriatica che sarà completata entro il 2027”.
La partita fondamentale sull’energia, ha proseguito l’ad di Snam, “si gioca sia sulla diversificazione sia sull’integrazione a livello europeo, e quindi serve una presenza strategica che per noi significa, oltre al gas liquefatto, concentrarsi sul corridoio mediterraneo est-ovest attraverso la partecipazione nel Tap e in Desfa, in Grecia e nel corridoio da sud a nord che va dal Nord Africa fino al principale mercato europeo, la Germania. I nostri numeri dicono che siamo in salute e saremo impegnati in un ulteriore rafforzamento di questo presidio. Se questa strategia non la persegue il maggior operatore europeo, cioè Snam chi lo deve fare?”. “Con l’acquisizione recente di Edison Stoccaggio siamo al 30% della domanda italiana, un sesto di quella europea. Siamo il maggior operatore dell’Ue e lavoriamo per un sistema sempre meno fragile”, ha concluso Venier. (AGI)
ILA