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FORMAZIONE E TECNOLOGIA: MISSIONE NUOVA GENERAZIONE

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di Antonino Gulisano

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha indicato nelle nuove generazioni la missione del suo programma di governo. «Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti».

Su cosa puntare per ricostruire il tessuto economico e riportare i giovani nel mercato del lavoro? Finanziamenti alla formazione diretti ai lavoratori, guidandoli nelle scelte. E poi apprendistato duale e staff leasing, e investimenti sugli Istituti tecnici superiori. Imprese, lavoratori e scuole devono prendersi nuove responsabilità.

Tra cassa integrazione e blocco dei licenziamenti, finora contro la crisi Covid sono stati protetti, di fatto, solo i posti di lavoro stabili. Chi aveva contratti a tempo determinato o in somministrazione ha subito il più forte contraccolpo: oltre 400mila i posti di lavoro sono andati persi in un anno. Contratti a tempo, concentrati nei settori più colpiti, dal turismo alla ristorazione, e soprattutto tra i più giovani, che sono coloro che entrano nel mercato del lavoro principalmente con rapporti di lavoro a termine.

La domanda allora è: com’è possibile supportare i più giovani per permettere loro di entrare e restare nel mercato del lavoro? La decontribuzione per le assunzioni da sola non basta. «Occorre garantire le competenze che il mercato richiede: quelle tecniche, ma anche quelle soft», dice Andrea Siletti, Staffing Solutions Director del Gruppo Adecco. E «due formule contrattuali poco conosciute possono aiutare in questa fase di crisi: l’apprendistato e lo staff leasing».

Nella mia esperienza diretta, maturata con l’insegnamento in un Istituto tecnico nel 2000/2003, ho visto realizzare dei percorsi formativi post diploma superiore, i famosi IFTS (Iniziative di formazione tecnica superiore), finanziati dalla Unione Europea col FSE (fondo sociale europeo). Fu un progetto europeo sperimentale e, come tutte le cose che funzionano, non è mai diventato strutturale.

Questi percorsi avevano l’obiettivo di formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività in Italia, si tratta di scuole di alta tecnologia strettamente legate al sistema produttivo, che preparano i quadri intermedi specializzati che nelle aziende possono aiutare a governare e sfruttare il potenziale delle soluzioni di Impresa 4.0.

Sono 107 gli ITS presenti sul territorio, correlati a 6 aree tecnologiche considerate “strategiche” per lo sviluppo economico e la competitività del Paese (DPCM 25 gennaio 2008):

Efficienza energetica

Mobilità sostenibile

Nuove tecnologie della vita

Nuove tecnologie per il made in Italy (Servizi alle imprese, Sistema agro-alimentare, Sistema casa, Sistema meccanica, Sistema moda)

Tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo.

Gli IFTS furono realizzati secondo il modello organizzativo in ATS (associazione di impresa temporanea) di partecipazione in collaborazione con imprese, università/centri di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali, sistema scolastico e formativo.

Accedono agli ITS, a seguito di selezione, i giovani e gli adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore e coloro che siano in possesso di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale e che abbiano frequentato un corso annuale integrativo di istruzione e formazione tecnica superiore.

I percorsi hanno una durata biennale o triennale (4/6 semestri – per un totale di 1800/2000 ore). Lo stage è obbligatorio per il 30% delle ore complessive e almeno il 50% dei docenti proviene dal mondo del lavoro. L’esperienza lavorativa in azienda può essere svolta con contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca.

I percorsi si concludono con verifiche finali, condotte da commissioni d’esame costituite da rappresentanti della scuola, dell’università, della formazione professionale ed esperti del mondo del lavoro.

Gli ITS permettono di acquisire un Diploma Tecnico Superiore con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework). Per favorire la circolazione in ambito nazionale ed europeo, il titolo è corredato dall’EUROPASS diploma supplement.

Sulla scorta di quell’esperienza posso affermare che il 70% dei partecipanti al Corso (max 20) a percorso formativo hanno trovato lavoro stabile, qualificato e permanente.