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Food: per Natale 2024 la pastiera napoletana cambia ‘faccia’

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Da passeggio come un gelato; lievitata; con al centro di un fiore di zagara; cremosa al piatto o mousse. Le versioni che rivisitano e innovano la pastiera napoletana proposte da 12 maestri pasticceri, per il Natale 2024, sono un trionfo di gusto, sapori, profumi, colori e in alcuni casi raffinatezza delle forme.
Ma i grandi autori della pasticceria italiana hanno voluto portare anche altre innovazioni alla tredicesima edizione di ‘I dolci delle feste dei Grandi interpreti by Mulino Caputo’, giocando abilmente con la tradizione, “che resta la base, senza la quale non si va da nessuna parte” esplicita Sabatino Sirica, decano e ambasciatore della pasticceria tradizionale napoletana nel mondo.
Tra i grandi lievitati che rimandano al dolce natalizio per antonomasia, il panettone, Sal De Riso propone la pastiera lievitata oltre che sotto forma di street food gelato e semifreddo monoporzione in cialda di pasta frolla. Mentre Ciro Poppella prepara un panettone roccocò. Piccolo e delicato il fiore di zagare di Michele Cannavacciuolo; il pasticcere di Vico Equense ha creato e composto un fiore di frolla con una sfoglia di meringa al mandarino a forma di fiore di zagara ponendo al centro una sfera morbida di mosse di pastiera con un cuore di gelèe agli agrumi. La pastiera di Mario Di Costanzo, invece, presenta una nuvola bianca di mousse di ricotta e gel di arancia e vaniglia e quindi un ripieno di pastiera su una base crumble all’arancia.
Si è spirato alla principessa di Nerola, Anna Maria Tremoille, innamorata dell’essenza dei fiori d’arancio, Pasquale Pesce, recentemente premiato nel corso del Campionato del mondo del Panettone, proponendo una rivisitazione composta da una frolla croccante al burro, con ripieno di ricotta di pecora, grano cotto e panna, aromatizzato con essenza di fiori d’arancio e completato con una glassa di cioccolato al latte.
“Abbiamo voluto portare sulle tavole di Natale un dolce che, a Napoli, amiamo immensamente, chiedendo a questi grandi maestri pasticceri di esprimersi nella loro artigianalità e creatività, per la reinterpretazione della Pastiera – spiega Antimo Caputo, ad dell’azienda di farine – e il risultato è stato entusiasmante: forme, colori, sapori, consistenze e persino temperature diverse ci hanno regalato versioni inedite di un dolce tradizionale, dimostrando l’estrema versatilità della nostra pasticceria”. (AGI)