Di Eugenio Fatigante
La cabina di regia presenta la proposta per Bruxelles. Tolte 9 misure per 15,9 miliardi, pure quelle sui beni confiscati. Ma sul rischio idrogeologico ci sarà recupero con altri fondi. Il Pnrr cambia ancora. Dopo le modifiche alla terza e quarta rata e i relativi ritardi nell’incasso da Bruxelles, il governo brucia le tappe almeno sulla rimodulazione dell’intero piano. Ecco allora uscire fuori il collegamento ferroviario Roma-Pescara e anche due lotti della Palermo-Catania. E, a sorpresa, nel pieno delle polemiche sul maltempo escono pure i progetti sul dissesto idrogeologico, ma solo per ora. In generale vengono “definanziate” 9 misure per un ammontare totale di 15,9 miliardi: sono quelli per cui sono emerse criticità che rendono problematica la spesa dei fondi Ue entro il 2026. Prende forma così la proposta di modifica del Piano nazionale di ripresa e resilienza armonizzato con il RepowerUe sull’energia, approvata ieri dalla cabina di regia e che Fitto presenterà alle Camere martedì prossimo, per essere formalmente recapitata alla Commissione Europea entro la fine di agosto. Nel dettaglio le rimozioni riguardano interventi per la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (6 miliardi), progetti di rigenerazione urbana per 3,3 miliardi, piani urbani integrati per 2,5 miliardi, gestione del rischio di alluvione per 1,287 miliardi, l’idrogeno in settori hard-to-abate da 1 miliardo, servizi e infrastrutture sociali di comunità per 725 milioni, promozione di impianti innovativi (incluso offshore) per 675 milioni, tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano per 110 milioni e – fonte di altre polemiche – valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per 300 milioni. Nel complesso sono poi modificate 144 misure su 349 per permettere al Pnrr di marciare più velocemente e centrare gli obiettivi. Le polemiche si sono subito accese. «Abbiamo appreso oggi che si vuol spostare sul RepowerEu 13 miliardi di fondi Pnrr che erano stati assegnati ai Comuni, con l’impegno che altri finanziamenti andranno trovati. Ci colpisce molto. I Comuni chiedono garanzie», attacca il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Il governo, per voce del ministro Raffaele Fitto, assicura che le misure tolte, a partire da quelle contro le alluvioni, saranno «salvaguardate attraverso la copertura con altre fonti, come il piano nazionale complementare al Pnrr dotato di 30,5 miliardi e i fondi Ue di coesione». Intanto, i quasi 16 miliardi saranno spostati su altre misure che vedranno aumentare la loro dote. È il caso degli asili-nido (obiettivo da raggiungere per la quarta rata) che ottengono 900 milioni in più per far fronte all’aumento delle materie prime. Quanto alla Roma-Pescara e ai due lotti della Palermo-Catania le relative risorse saranno utilizzate su altri lotti delle tratte Napoli-Bari e Palermo-Catania, rispettando così il vincolo della destinazione al Sud. «La Roma-Pescara è confermata, ma riceverà finanziamenti alternativi ai fondi Pnrr, per i cittadini non ci saranno cambiamenti», assicura Matteo Salvini che chiama in causa ancora una volta il precedente governo per i ritardi. Aumenta anche la dotazione del RepowerEu che nel nuovo piano sale a 19 miliardi. Su di esso sarà indirizzato il 7,5% della quota di finanziamenti destinati alle politiche di coesione 2021-2027: si tratterà di quasi 11 miliardi di euro. «Rispetteremo certamente il vincolo del 40% dei fondi al Sud. Ma soprattutto rispetteremo anche il vicolo dell’80% al Sud dei fondi Fsc (Sviluppo e Coesione)», assicura Fitto rispondendo ai giornalisti. Nelle misure del Repower, 4 miliardi saranno destinati per l’Ecobonus. La misura andrà però a supporto delle famiglie che dichiarano un basso reddito e si baserà sulle consuete detrazioni fiscali. «Non abbiamo eliminato nessun finanziamento. Non stiamo tagliando nulla, ma riorganizzando tutto», garantisce ancora Fitto. Intanto arriva il compiacimento da Bruxelles per l’accordo raggiunto in cabina di regia. Mentre Fitto invita l’opposizione a un «confronto utile per l’interesse del Paese».
Fonte: avvenire.it