Il tema del fisco, e della necessità di una riforma del sistema della tassazione sono stati al centro della seconda tappa del mini-tour di Maurizio Landini oggi in Piemonte. Parlando all’assemblea provinciale della Cgil riunita a Caresanablot, alle porte di Vercelli Landini ha toccato la questione del concordato preventivo. “Siamo – ha detto – al diciottesimo condono, e questo io trovo che sia il più grave di tutti. Questo è un modo per legalizzare l’evasione fiscale: se il reddito che ho concordato con l’Agenzia delle Entrate per i prossimi due anni sarà superiore al previsto, io le tasse non ce le pago”. Secondo il segretario generale della Cgil il sistema fiscale attuale, soprattutto a causa della flat tax “non risponde al principio e al valore che è scritto nella Costituzione che dice che il sistema fiscale deve essere progressivo. C’è stato un peggioramento complessivo nel nostro paese perché in passato il fisco era molto progressivo: negli anni 70 le aliquote erano 32, la più bassa era il 10% e la più alta arrivava al 72%; adesso che dicono che bisogna ridurre le aliquote, la più bassa è a 23% è la più alta al 43%”. Per il segretario generale della Cgil, il maggior introito dell’Irpef, che quest’anno sarà di 17 miliardi ed che deriva principalmente dalle tasse di lavoratori dipendenti e pensionati, “non deve essere speso in altre direzioni ma deve tornare ai lavoratori dipendenti e pensionati. E lì ci sono le risorse per aumentare la spesa in sanità, per fare le assunzioni di medici e infermieri; lì ci sono soldi per rinnovare i contratti nazionali del pubblico impiego che vadano oltre il 6%, e ci sono le risorse per poter fare anche politiche di investimento”. (AGI)