Tredici miliardi in più imitando la Germania. Più di 15 applicando i criteri francesi. Se le medie imprese italiane dal 2001 fossero state tassate con le aliquote dei nostri partner, oggi disporrebbero di risorse aggiuntive rilevanti, in grado di generare investimenti, occupazione, ricchezza. Lo studio comparativo delle medie imprese italiane, realizzato in partnership da Confindustria, R&S Mediobanca e Unioncamere, evidenzia da un lato i vincoli di sistema che penalizzano il nostro apparato produttivo, che tuttavia in termini di produttività e redditività, per questa fascia di imprese, non è molto distante dall’Europa. Questo studio dice il Presidente Nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, dimostra come il sistema fiscale italiano sia un Killer per il sistema produttivo italiano ed per questo che il primo punto all’ordine del giorno del nuovo governo e del parlamento in questa nuova legislatura deve essere la sua radicale riforma. Continuare cosi’ aggiunge, Finocchiaro coincide con la morte delle piccole e medie imprese. Bisogna cancellare le politiche distruggi imprese volute dagli ultimi governi per salvare produttori e lavoratori. La vecchia politica ha aumentato solo le tasse senza riformare lo Stato e ridurre sprechi e costi. La politica sappia, dice ancora Finocchiaro, che le imprese che all’inizio del 2012 prevedevano una diminuzione dei ricavi erano meno del 20%, alla fine dell’anno sono state il 44% le imprese che hanno visto diminuire il proprio fatturato.