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Firenze: inaugurate nuove sale archivio Gabinetto Vieusseux

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Firenze, 12 dic. – L’archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti del Gabinetto Vieusseux, a Palazzo Corsini Suarez si arricchisce con le nuove sale espositive dedicate alle macchine da scrivere dei più grandi scrittori e intellettuali italiani. La mostra dal titolo ‘I tasti della poesia. Gli scrittori alla macchina da scrivere’ è stata inaugurata oggi dal presidente del Gabinetto Vieusseux Riccardo Nencini e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Le sale ospitano, una accanto all’altra, le macchine da scrivere utilizzate da Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini, Alberto Savinio, Giuseppe Prezzolini, Alberto Arbasino e Oriana Fallaci. In mostra anche la macchina da scrivere di Eugenio Montale, una Olivetti lettera 22 donata al poeta dalla governante Gina Tiossi e prestata per l’occasione al Vieusseux dal Centro Manoscritti dell’Università di Pavia. Da gennaio 2024 saranno organizzate le visite guidate all’Archivio contemporaneo.

Si tratta, si legge in una nota, di un progetto in linea con il nuovo programma di rilancio del Gabinetto Vieusseux: far conoscere l’istituto culturale e il suo straordinario patrimonio librario e archivistico non solo agli studiosi. A partire dal 1975, per volere dell’allora direttore del Vieusseux Alessandro Bonsanti, fu creato presso Palazzo Corsini Suarez un archivio contemporaneo oggi noto in tutto il mondo per il suo straordinario patrimonio documentario. L’archivio è un attivissimo centro di ricerca e riunisce attualmente 190 fondi che spaziano dalla critica letteraria (fondi Emilio Cecchi, Giacomo Debenedetti, Giuseppe De Robertis, Ruggero Jacobbi, Oreste Macrì e altri) alla narrativa (Stefano D’Arrigo, Carlo Emilio Gadda, Guglielmo Petroni, Vasco Pratolini, Alberto Savinio, Mario Tobino, Federigo Tozzi e altri), dalla poesia (Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti) alle arti figurative (Fondi Renato e Rosa Birolli, Ottone Rosai, Mario Mafai e Antonietta Raphaël, Bruno Saetti), dal teatro (Eduardo De Filippo) alla musica (Luigi Dallapiccola e altri) e all’architettura (Giuseppe Poggi). L’archivio contemporaneo raccoglie non solo carteggi, autografi e carte degli intestatari dei fondi, ma anche le loro voluminose biblioteche private, oggetti e arredi.