Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti): il testo del decreto fiscale è un chiaro atto di guerra contro le imprese e gli imprenditori. In nome della lotta all’evasione fiscale si torna a determinare uno stato di polizia e a privilegiare scelte in netto contrasto con lo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane. Esultare per delle misure iniquie e incostituzionali, come ha fatto il Presidente del Consiglio Conte, produrrà un inevitabile malcontento e frenerà lo sviluppo. Il problema in questa legge di bilancio non riguarda solo la questione del contante, che in realtà rappresenta un fatto secondario, su cui il Paese si abituerà, ma le annunciate misure restrittive e persecutorie del fisco, che tendono oltre che ad aumentare l’imposizione fiscale a innescare procedure, certamente persecutorie. Invece che ragionare di sviluppo e lavoro, la manovra è stata tutta fondata sulla “persecuzione” di quelli, che ormai per questo Governo, si predispongono tutti i giorni ad alzare la saracinesca e invece che fare impresa pensano di delinquere. Oggi è giunto il momento di cambiare passo, non servono riforme da regime di Polpot, ma un rilancio della piccola e media impresa italiana, che ha bisogno di lavoro. Bisogna partire da una trasformazione reale del sistema bancario italiano e pensare alla missione industriale che deve avere il nostro Paese.