Di Redazione
Le organizzazioni sindacali scendono in piazza per manifestare contro una manovra “per cambiare una manovra sbagliata e contro il lavoro, per rivendicare una manovra più giusta per le persone e più utile per il Paese”.
I sindacati chiedono di aumentare i salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro; di conferire tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai Ccnl un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali; di eliminare le forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo; una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività; la tassazione degli extraprofitti che generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà; la rivalutazione delle pensioni; risorse per l’istruzione e la sanità; la cancellazione della legge Fornero con l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e “povere”, il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere, l’uscita con 41 anni di contributi.
Finocchiaro Carmelo, presidente della Confedercontribuenti: “E’ legittimo lo sciopero contro questa manovra che è iniqua e penalizza imprenditori, contribuenti e fasce più deboli. Questo Governo sta mostrando incapacità e iniquità nelle proposte, questa mobilitazione dei lavoratori non è da sottovalutare. La Confedercontribuenti sarà in piazza per quello che riteniamo giusta rivendicazione a favore dei nostri associati”.
Carmelo Finocchiaro
“Oggi serve una ventata di lotta da parte di imprese e lavoratori. Con questa legge di bilancio stanno mettendo in difficoltà l’intero paese. È giunto il momento della mobilitazione”, conclude Finocchiaro