Questa sera su Rete 4 alle 21,20 la prima parte della grande saga mafiosa della famiglia Corleone. Su La7 alle 21,15 il sempre valido professore anticonformista de “L’attimo fuggente”(1989) regia di Peter Weir e su TV8 alle 21,30 “Balla coi lupi”(1990) di e con Kevin Costner, originale rivisitazione del mito della frontiera
di Franco La Magna
Grande evento della renovatio hollywoodiana, clamoroso successo internazionale, tre Oscar e cast all stars, il primo episodio della grandiosa trilogi, “Il Padrino-Parte I”, diretto da Francis Ford Coppola – in onda questa sera su Rete 4 intorno alle 21,20 – non dimentica di evidenziare le connessioni anche fisiche e paesaggistiche con la Sicilia, madrepatria della criminalità mafiosa, percorrendo tutte le tappe dell’aberrante escalation di Vito Corleone in un sequel stupefacente, ma non privo di ambiguità e ricolmo di metafore.
Celeberrima la colonna sonora di Nino Rota ripresa da “Fortunella” (1957) regia di Eduardo De Filippo, allora passata inosservata e qui opportunamente arrangiata e destinata anch’essa ad uno scrosciante successo.
Rapporti tra mafia e politica, il passaggio tra vecchia e nuova mafia, rappresentata la prima da Don Vito (Brando) e la seconda da Mike (Pacino), l’intreccio tra bene e male, la dimensione familiare e la brutale escalation criminale, tutto è magistralmente ricostruito con sguardo penetrante da Coppola che come residenza del gran “consigliori” don Tommasino (Corrado Gaipa) plana in Sicilia – dopo il precipitoso abbandono della produzione della provincia di Palermo, a quanto pare per ragioni di sicurezza e dove il film si sarebbe dovuto girare – scoprendo casualmente a Fiumefreddo, in località Marina di Cottone, il “Castello degli Schiavi”.
Nella eclettica costruzione nobiliare settecentesca il regista di Detroit incastona alcuni importanti tasselli della saga novecentesca della famiglia mafiosa di Don Vito Corleone, mostrata dall’arrivo dalla Sicilia negli USA del 1901 al triste e solitario spegnersi del figlio nel “Padrino III”, che pentito e in accordo con il Vaticano cerca di purificare la coscienza.
Molte nel primo episodio della saga le scene all’interno e all’esterno della villa (di proprietà di Franco Platania che più volte appare come comparsa) che ospita Mike Corleone (momentaneamente tornato in Sicilia), dalla prima notte di nozze con la bella e giovane moglie siciliana alla violenta morte della donna che, vittima inconsapevole, perirà di là a poco, in una sequenza drammatica e spettacolare nel cortile della stessa costruzione (lo scoppio di un’auto bomba destinata al marito).
In provincia di Messina, a Savoca, le altre sequenze, a partire dall’incontro con il padre di Apollonia (la futura moglie di Mike) nel bar da lui gestito, oggi “Bar Vitelli” (furbescamente è stato lo stesso cognome del personaggio del film, interpretato da Saro Urzì), divenuto insieme agli altri luoghi location fetish e meta di curiosi e dei molti adoratori sparsi nel mondo intero dell’intera trilogia.
Per bel tre volte Coppola tornerà ad usare la stessa costruzione ed altre location in provincia di Catania (Sferro, Guardia Mangano, Acireale e San Giovanni Montebello) nei due film successivi. La poderosa macchina produttiva della Mecca del cinema mondiale ha sparso in Sicilia alcune briciole di benessere. Per chi non volesse immergersi nella cultura mafiosa su La7 alle 21,15 il sempre valido professore anticonformista de “L’attimo fuggente”(1989) regia di Peter Weir e su TV8 alle 21,30 “Balla coi lupi”(1990) di e con Kevin Costner, originale rivisitazione del mito della frontiera.