AGI – Si parte dal programma per arrivare a tentare di sciogliere il nodo dei nodi: il nome del nuovo presidente del Consiglio. Tutte le forze della maggioranza uscente, Pd e M5s in testa, hanno indicato a Roberto Fico il nome di Giuseppe Conte e puntano a un reincarico per l’avvocato, ad eccezione di Italia viva che, però, non pone un veto ma la precondizione che si parta prima dai contenuti perché – è il refrain – i nomi vengono dopo.
E dai contenuti si partirà. Lunedì mattina alle 9,30 Fico ha convocato nuovamente i partiti per avviare il tavolo di lavoro sul programma. I capigruppo delle forze di maggioranza si riuniranno per mettere a punto il possibile contratto di governo. È un cammino non privo di ostacoli, ne è consapevole Fico così come tutti gli ‘attori’ protagonisti di questa complicata partita, un cammino ancora a rischio ‘tatticismi’ e ‘trabocchetti’.
E proprio per cercare di sminare il terreno, l’unica possibilità è procedere per step, un gradino alla volta, viene spiegato, tentando ad ogni passo di eliminare gli ostacoli che si presentano o, comunque, renderli meno offensivi.
Anche se il tempo stringe, è vero (martedì la terza carica dello Stato dovrà riferire a Mattarella l’esito dell’esplorazione), ma non si può rischiare di compromettere tutto il percorso facendosi prendere dalla fretta.
Intanto il primo gradino è stato già superato: con la due giorni di consultazioni a Montecitorio, l’esploratore Fico è riuscito a far emergere una condivisione sulla necessità di mettere nero su bianco il patto programmatico alla base della possibile nuova maggioranza.
“È emersa da parte delle forze politiche la disponibilità comune a procedere in un confronto su temi e punti programmatici per raggiungere una sintesi. Per questo ho promosso l’avvio di questo confronto nella mattinata di domani qui a Montecitorio”, si limita a spiegare il presidente della Camera chiudendo gli incontri con le delegazioni.
Non si tratta di un risultato scontato, osservano fonti parlamentari di maggioranza. Fico è riuscito, è il ragionamento, a incassare la disponibilità a sedersi tutti attorno a un tavolo, a guardarsi di nuovo in faccia. E se si pensa, viene ricordato, che tra alcuni ‘big’ era stato interrotto persino il dialogo personale è già un bel passo in avanti, si sottolinea.
Tutti gli ‘attori’ in campo sono consapevoli, però, che il necessario step successivo è quello che coinvolge direttamente i leader. Che, è la convinzione di molti tra i giallorossi, non stanno certo alla finestra in attesa: nei vari gruppi parlamentari si dà per scontato che una interlocuzione sia già in corso (anche sui possibili assetti della futura squadra, nonostante l’assenza di conferme ufficiali), in attesa di sedersi tutti attorno allo stesso tavolo.
Ipotesi tutt’ora in campo, viene spiegato, per nulla esclusa, ma che al momento non è ancora stata definita. Un incontro collegiale tra i leader – anche per affrontare il nodo premier – rientrerebbe nella cornice del mandato esplorativo che il Capo dello Stato ha affidato al presidente della Camera.
Ma si tratta di uno step successivo, viene ancora sottolineato, inutile accelerare i tempi perché, appunto, la convinzione è che l’unica maniera di procedere è affrontando un gradino per volta, da quelli più ‘agevoli’ a quelli piu’ ‘insidiosi’.
Vedi: Fico avvia il confronto sui temi. Avanti per step fino al 'nome' del premier
Fonte: politica agi