La cessione del quinto dello stipendio è divenuta la forma di finanziamento piu’ cara con tassi che raggiungono anche il 23%. La denuncia arriva dal Presidente di Federcontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che dopo uno studio fatto dall’organizzazione lancia l’allarme. La cosa che risalta di più è che di questa percentuale è costituita si dagli interessi ma per oltre il 60% è rappresentato dalla somma di: rimborso premi assicurativi; spese contrattuali; commissioni di intermediazione; commissioni bancarie; commissioni varie. Non c’è che dire, un prestito davvero costoso, e non certo per il solo livello dei tassi d’interesse. La cessione del “quinto dello stipendio” è garantita dallo stipendio e dal Tfr maturato. E dunque per la società erogante a bassissimo rischio. Perché questi finanziamenti allora sono gravati da cosi alti costi, considerata la diversa rischiosità rispetto ai normali finanziamenti al consumo? In tal senso, sarebbe auspicabile un provvedimento di Bankitalia che limitasse le commissioni riconoscibili alle reti di distribuzione (mediatori creditizi e agenti) e stabilisse un tetto piu’ basso nel considerare la soglia del tasso usuraio». Chiediamo un intervento delle autorità preposte, perchè il numero degli italiani coinvolti è notevole, oltre duemilioni di impiegati e operai scontano costi ormai fuori da ogni logica di mercato e che arricchiscono le società finanziarie.