“E adesso cominceranno ad arrivare foto e video di chiese e case crollate. Ogni volta un pugno nello stomaco, il cuore che si ferma e la voglia di piangere. Una parte di noi crollerà con loro. Sarà così. E quelle pietre che mille volte abbiamo guardato con amore e spiegato non ci sono più. E fa un male cane” – questo il commento di questa mattina di una guida turistica che sta vivendo il trauma del sisma.
Non si può rimanere freddi davanti a tale situazione. Nuovamente il cuore dell’Italia emette il suo grido di aiuto.
Oltre alla solidarietà e parole di conforto da parte di chi è lontano, questi avvenimenti dovrebbero fermarci a farci riflettere. Oltre alle eventuali responsabilità dovute ad uno sviluppo antropico indiscriminato, penso a come solo ora, dopo anni e anni, chiese e palazzi medievali o rinascimentali subiscano dei danni. Il nostro patrimonio umano e artistico sta subendo un duro attacco, ma da parte di chi? Queste tragedie ci distolgono un attimo dalle altri traumi ormai quotidiani: bilanci che non quadrano, cartelle equitalia o rate mutuo impagabili, case che vanno via non per colpa del terremoto “naturale” ma di un atto dovuto.
In tutta questa negatività, il vero animo solidale dell’Italiano: Forze dell’Ordine, Protezione Civile e tanti volontari, tutti per un unico fine: far tornare a pulsare il cuore della nostra Italia.