AGi – Meta affonda al Nasdaq in apertura delle contrattazioni nella giornata di giovedì 3 febbraio 2022. La holding di Facebook cede oltre il 25% a 243 dollari per azione, bruciando tutti i guadagni registrati da luglio 2020. Il colosso dei social media, che comprende anche Instagram e Whatsapp, crolla dopo i conti trimestrali pubblicati ieri, che hanno deluso le aspettative degli analisti e hanno registrato la prima perdita di utenti dall’anno della fondazione.
Il fatturato di Meta si è attestato a 33,67 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2021, meglio del 2020, ma con un utile sceso dell’8% a 10,3 miliardi e previsioni sul primo trimestre 2022 riviste al ribasso rispetto al 2021. Il dato ha avviato un poderoso sell-off nell’after hours, che si è concretizzato in avvio di Wall Street.
Al momento la società sta perdendo oltre 200 miliardi di dollari del suo valore di mercato. Meta ha puntato il dito contro Apple, colpevole di essere la causa principale della sua cattiva performance per via della sua nuova policy sulla privacy degli utenti che ha affossato il business pubblicitario. L’azienda ha stimato che la perdita causata da Cupertino sia di oltre 10 miliardi di dollari.
Con le sue nuove policy, Apple ha consentito agli utenti di bloccare alcuni dei tracciamenti sui propri device connessi alla rete, mossa che ha reso più difficile per le aziende ottenere le metriche necessarie per le loro pubblicità mirate e monetizzare gli annunci pubblicitari su Facebook e Instagram.
Ma per Meta ad aver pesato sul bilancio ci sarebbero anche questioni macroeconomiche come, ad esempio, i colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento e l’inflazione, fattori che potrebbero avere effetti anche piu’ ampi di quelli registrati finora, avvertono gli analisti.
Rimane intanto l’incognita del Metaverso, il nuovo modello di internet che fonde mondo reale e mondo virtuale su cui Facebook sta investendo tantissimo e su cui punta la propria strategia dei prossimi anni, a tal punto di decidere per il cambio di nome dell’intera holding. L’azienda ha ammesso che in questo settore la concorrenza dei colossi della tecnologia è molto forte e non è detto che giocare d’anticipo sugli altri possa tradursi in un effettivo vantaggio competitivo.
Il Nasdaq in questo momento arretra dell’1,75% sulla scia delle perdite della holding di Facebook che in avvio di contrattazioni è arrivata a perdere il 25%. Twitter, il terzo più popolare social media al mondo, perde il 5,60% a 34 dollari per azione, mentre Snapchat arretra del 19,9% a 25 dollari per azione. Crolla del 13,85% Spotify. Male anche molti altri titoli tecnologici: Netflix cede oltre il 3%, Nvida l’1,73%, Intel lo 0,64%.
Source: agi