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Export: la Sicilia vale 16,6 miliardi. Sace, Pmi in crescita

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Vola sui 16,6 miliardi di euro l’export siciliano nel 2022 e 6,7 miliardi già nei primi sei mesi del 2023. Numeri che piazzano la Sicilia sul podio del Mezzogiorno, dietro solo la Campania. Dal 2015 l’export dell’Isola ha viaggiato a una media di 9 miliardi di euro l’anno, non solo grazie ai prodotti energetici ma anche al dinamismo di settori quali apparecchi elettronici, agroalimentare e chimica. Fondamentali anche agli investimenti in innovazione e sostenibilità intraprese dalle aziende del Made in Sicily che fanno da export booster. Sace ha accompagnato in questa direzione già 1.300 imprese siciliane per 1,2 miliardi di euro solo nell’ultimo anno. Emerge dallo Studio Piccole, medie e più competitive: le Pmi italiane alla prova dell’export tra transizione sostenibile e digitale da cui le prende le mosse l’evento “Impresa Futura!” organizzato questo pomeriggio nel capoluogo dal Gruppo Sace in collaborazione con la business community Palermo Mediterranea e Sicindustria/Enterprise Europe Network.
Lo Studio, realizzato dall’Ufficio Studi di Sace in collaborazione con The European House – Ambrosetti, e illustrato da Marina Benedetti, senior economist di Sace, approfondisce le prospettive di sviluppo delle Pmi di fronte alle sfide dei mercati internazionali con un particolare focus sull’export regionale. L’export siciliano ha raggiunto il risultato record di 16,6 miliardi nel 2022 (+56%, ben superiore al dato al 20% messo a segno a livello nazionale) e nel primo semestre 2023, ha già superato i 6,7 miliardi. Tra i mercati di opportunità: Francia, Germania e Stati Uniti ma anche destinazioni come Hong Kong e Singapore.
Le esportazioni di beni rappresentano il 12% del Pil regionale: guida l’export siciliano con il 66,6% la vendita dei raffinati, seguito da prodotti chimici (6,9%), alimentari e bevande (6,1%) e apparecchi elettronici (5,7%) quest’ultimo unico settore che registra nel primo semestre di quest’anno un aumento dell’export rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+7,7%).
Il Gruppo Sace, spiega, presente sul territorio con un ufficio e due agenzie a Palermo e Catania, “accompagna le imprese siciliane nei loro progetti di crescita in Italia e nel mondo offrendo soluzioni assicurative e finanziarie per investimenti green, liquidità e attività di export, internazionalizzazione e progetti di rilievo strategico”. Dai piani di investimento dell’aeroporto di Palermo con Gesap alla Gigafactory 3 Sun di Catania, dalla mobilità sostenibile con Sicily by Car fino ai numerosi progetti nella filiera agroalimentare. L’evento fa parte di una serie di tappe di un roadshow in cui Sace incontra le Pmi italiane e che si inserisce nell’ambito del Piano industriale Insieme 2025 che ha quattro pilastri: la sostenibilità, la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e del gruppo, il supporto alle Pmi, la squadra.
“L’attenzione verso pratiche sostenibili – ha detto Nino Salerno, delegato di Sicindustria/Enterprise Europe Network per l’internazionalizzazione – è ormai un requisito fondamentale per poter ambire a uno sviluppo costante e duraturo nel tempo, per accrescere la propria reputazione anche dal punto di vista finanziario e per rimanere competitivi sul mercato. Sicindustria è in prima linea in questo percorso e, in quanto partner della rete della Commissione europea, Enterprise Europe Network, lavoriamo già da anni sui temi della transizione sostenibile e della rivoluzione digitale”. (AGI)