L’export extra Ue ha superato per la prima volta il tetto dei 150 miliardi nei primi sei mesi 2023, in crescita del 6,9% rispetto al 2022. Lo afferma il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, sui dati export extra Ue diffusi dall’Istat. Spiega Zoppas: “A giugno 2023 le esportazioni crescono del 0,4% in termini congiunturali (ossia rispetto al mese precedente), a fronte di una contrazione delle importazioni del 14,6%. Il 2023 è cominciato con un trend molto positivo rispetto all’anno precedente per poi proseguire con un’attenuazione della crescita e un allineamento sui livelli degli stessi mesi del 2022: si è così passati dal +20% di gennaio all’attuale +7% (+9% se escludiamo l’energia) del cumulato gennaio-giugno”.
“Guardando ai mercati nel primo semestre dell’anno – sottolinea Zoppas – si registra un +2,6% di export nell’Europa non Ue, un +15,2% in Asia centrale e orientale e un +25,2% in Oceania. Nel leggere il dato dell’export extra Ue fino a giugno 2023 va dunque considerata l’eccezionalità della crescita che si era manifestata nei tre anni precedenti e il record nelle esportazioni extra ue che hanno superato i 150 miliardi, nonostante le sanzioni alla Russia, e che rappresentano un incremento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Le imprese italiane, esportatrici e non, si stanno muovendo in uno scenario complesso sul quale pesano fattori molteplici diretti e indiretti: l’effetto delle variabili intrinseche quali costi logistici e delle materie prime insieme alla variazione dei tassi d’interesse pone un punto di domanda sui prossimi mesi a venire. Tra i segnali da monitorare, ad esempio, vi è il nuovo rallentamento dell’inflazione, che a luglio torna allo stesso livello di aprile 2022 (+6,0%)”. (AGI)
RED/GAV