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Expo 2025: Vattani presenta a Urbino la filiera del tartufo

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E’ stata presentata questa mattina a Urbino, a Palazzo Battiferri, la filiera istituzionale del tartufo, tra scientificità e ristorazione, in vista di Expo 2025.
Ospite dell’evento l’ambasciatore Mario Andrea Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. A portare i saluti istituzionali il rettore, Giorgio Calcagnini: “La presenza del tartufo – ha esordito – è uno dei tratti più caratteristici di questo territorio. L’impegno del nostro Ateneo è sia in termini di conoscenza scientifica di questo prodotto della terra e del suo habitat sia in termini di possibili sviluppi che la valorizzazione del tartufo può portare”.
“Proprio a Urbino – ha dichiarato l’ambasciatore Mario Andrea Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka – è conservato il dipinto della veduta della Città ideale del Rinascimento, al quale è ispirato il progetto del padiglione Italia a Expo Osaka 2025, disegnato dall’architetto Mario Cucinella. L’agroalimentare è una delle voci principali della nostra bilancia commerciale verso il Giappone e l’Asia. Il nostro padiglione dedicherà uno spazio importante alle Regioni, e la Regione Marche sta oggi raccogliendo tutte le iniziative valide sul territorio per condividerle con la struttura commissariale. Ci presenteremo a Expo col tema ‘l’Arte Rigenera la Vita’, dove ‘arte’ è tutto ciò che appartiene alla creatività e al ‘saper fare italiano’, espressione del legame diretto tra tradizione e innovazione. Salvaguardare la nostra identità – ha concluso il Commissario – significa proteggere le filiere, i prodotti di eccellenza, e dunque i nostri territori”. Il focus è dunque passato all’attività di ricerca sul tartufo e al contributo dell’Università di Urbino: “In questi anni – ha sottolineato Antonella Amicucci, docente di Biologia molecolare – abbiamo fornito il nostro supporto scientifico in riferimento a tre aspetti. Il tartufo, soprattutto il bianco pregiato, è una sentinella ambientale, frutto di un equilibrio delicato che può servire da indicatore delle condizioni climatiche e del terreno. Studiarlo significa innanzitutto capire meglio l’ecosistema”. Altro aspetto considerato, la produzione: “Abbiamo studiato – ha ripreso la professoressa Amicucci nel corso della sua presentazione – gli effetti dei cambiamenti climatici sul calo produttivo nelle tartufaie naturali e nelle tartuficolture per poter fornire soluzioni”. Infine il sostegno dell’Ateneo ha riguardato l’ultima fase della filiera: “La nostra ricerca ha fornito metodi di certificazione sicuri, utili alla commercializzazione dei tartufi e dei prodotti lavorati. Complessivamente – ha concluso la docente – il nostro apporto ci consente di conoscere meglio il tartufo e al contempo di tutelare la biodiversità. Il bagaglio scientifico che continuiamo a produrre è uno strumento nelle mani di chi valorizza il territorio e di tutto l’indotto”.
Silvano Petreti, maestro cavatore, ha posto invece il suo accento sul rapporto con la terra e il cane. Mentre il contributo di Giuseppe Cristini, presidente dell’Accademia mondiale del tartufo, che ha coordinato l’evento, ha evidenziato l’obiettivo di questa iniziativa: “In questo modo abbiamo voluto dimostrare come la filiera istituzionale del tartufo possa rappresentare la biodiversità a Expo 2025, a partire dal racconto del bosco, fino ad arrivare all’enogastronomia”. Ha completato l’insieme dei protagonisti della presentazione Luciano Antonelli, dirigente scolastico dell’Istituto alberghiero di Piobbico. “La nostra scuola – ha detto – è un centro di apprendimento tecnico-professionale e di cultura enogastronomica che contribuisce attivamente alla valorizzazione del tartufo. Attraverso la relazione tra studenti e professionisti del settore otteniamo un approccio che è al tempo stesso innovativo, sostenibile e profondamente radicato nelle tradizioni locali”.
A chiudere il programma il consigliere regionale Giorgio Cancellieri: “La Regione Marche – ha detto – ha assunto un ruolo di assoluto primo piano nell’istituzione e avvio del Tavolo permanente di filiera sul tartufo, con un iter concluso lo scorso agosto. Il Tavolo, presieduto dall’assessore Antonini con la partecipazione dei rappresentanti della tartuficoltura, ha lo scopo di coordinare le iniziative di promozione e tutela del prodotto, oltre che di raccogliere le richieste dei soggetti coinvolti nel settore. Ciò rappresenta un’occasione unica per lavorare fattivamente al rilancio del tartufo marchigiano, nelle sue molteplici eccellenze territoriali, come brand regionale spendibile in Italia e nel mondo”. (AGI)
RED/FRA