I dipendenti di Acciaierie in amministrazione straordinaria, l’ex Ilva, potrebbero essere risparmiati dal presentare al tribunale di Milano – la prima udienza è fissata il 19 giugno – la domanda di insinuazione nello stato passivo della società per rivendicare i diritti maturati prima che scattasse la stessa amministrazione straordinaria e AdI venisse dichiarata insolvente. Un’apertura AdI in as l’ha fatta oggi verso i sindacati, dichiarando che “è in corso la valutazione – nei limiti dei poteri riconosciuti ai commissari e della legge – di ogni possibile soluzione atta a permettere ai lavoratori e alle lavoratrici di ottenere quanto prima tutti i crediti loro vantati così da evitare ogni ulteriore richiesta”. E quali sono questi crediti? I cosiddetti “istituti indiretti”, ovvero tredicesime, quattordicesime, premi e altre voci. Ci sarebbero anche le ferie maturate e non usufruite prima dell’amministrazione straordinaria, ma queste sono state già salvate dai commissari Fiori, Tabarelli e Quaranta, che le hanno riconosciute come crediti derivanti da diritti di lavoro, mettendole quindi al riparo dallo stato passivo. Tant’è che tutti i dipendenti che avevano ferie pregresse, per il maxi ponte festivo deciso dall’azienda dal 25 aprile al 5 maggio, hanno potuto volontariamente smaltirle.
Il riscontro, nei giorni campionati, è stato un’adesione media, a livello di gruppo, di circa 1.200 persone al giorno in ferie. Salvate le ferie, sono però rimaste le altre voci. Sulle quali ora i commissari promettono di verificare un’analoga azione di tutela. Già nell’incontro del 7 maggio, in Confindustria a Roma, i sindacati – e lo cita anche il verbale della riunione odierna – indicarono “la necessità che fossero riconosciuti ai lavoratori gli istituti indiretti a supporto del reddito, già per molti lavoratori compromesso, nonché che fosse trovata una soluzione per non far perdere ai lavoratori quei buoni pasto e welfare di cui non hanno potuto fruire”. Inoltre, il 7 maggio, “tenuto anche conto della gravosità delle insinuazioni al passivo da parte dei singoli lavoratori”, le sigle metalmeccaniche avevano anche chiesto che AdI “si attivasse affinché quanto prima i lavoratori e le lavoratrici – già provati dalla difficile situazione in cui versa il gruppo – potessero ottenere tutte le somme loro dovute”. (AGI)