Cento milioni di euro in più per Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. Arrivano col decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 9 dicembre e pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale.
I 100 milioni aggiuntivi arrivano come estensione del prestito ponte da 320 che il Mef ha concesso ad Acciaierie e che la Commissione europea – e in particolare l’ex commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager – ha autorizzato, dopo un negoziato col governo italiano, a metà luglio.
La restituzione del prestito, che è a titolo oneroso, avverrà da parte di AdI a partire dal 2027. Anche se il prestito ponte è stato autorizzato da Bruxelles, non è detto, apprende Agi da fonti vicine al dossier, che serva una autorizzazione anche per questa estensione da 100 milioni.
In ogni caso, se la Commissione dovesse chiederli, dall’Italia si è pronti a dare i chiarimenti chiesti. Con i 100 milioni in più, il prestito ponte sale dunque a 420 milioni, i quali si aggiungono ai 300 che in due tranche da 150 milioni ciascuna ha erogato nei mesi scorsi ad AdI, Ilva in amministrazione straordinaria, che è la società proprietaria degli impianti.
Quest’ultima, per consentire la continuità operativa di Acciaierie, ha preso i 300 milioni dal patrimonio destinato, costituito anni addietro col miliardo di euro fatto rientrare in Italia dai Riva, precedenti proprietari e gestori del gruppo siderurgico. Un fondo destinato alle bonifiche ambientali della parte non produttiva del siderurgico di Taranto e non oggetto di cessione ad ArcelorMittal nel 2018.
Come i 300 milioni versati da Ilva in amministrazione straordinaria e i primi 320 del prestito ponte, anche queste ulteriori risorse serviranno alla continuità di Acciaierie: acquisto di materie prime per la produzione e lavori per il ripristino degli impianti.
AdI al momento marcia con 2 altiforni su 3 operativi e uno dei due è tornato in funzione solo da metà ottobre.
Nelle ultime settimane AdI ha avuto problemi di liquidità, tant’è che le imprese dell’indotto hanno registrato alcuni ritardi nel pagamento delle fatture e si sono trovate nella condizione di non poter erogare le tredicesime ai loro dipendenti.
In aggiunta ai 300 milioni di Ilva in as e ai 320 del prestito ponte, AdI ha anche negoziato un prestito di 200 milioni con Morgan Stanley basato sul meccanismo del pegno rotativo con il magazzino dato in garanzia, e di questa somma Acciaierie aveva ricevuto prima di Natale un anticipo di 50 milioni. (AGI)
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