Roma, 13 mar. – Alle elezioni europee “puntiamo a prendere un voto in più delle politiche ’22. Questo sarebbe già di per sé un dato positivo, perché tutti i governi possono avere effetti collaterali da scelte che magari impattano, sul breve periodo, non sempre in maniera corretta sull’opinione pubblica”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, esponente di Fratelli d’Italia, intervistato da “Il Messaggero.
Farà il commissario europeo? “No – ribatte Lollobrigida – questo lo posso escludere. Resto a fare quello che, pro tempore, mi è stato dato la possibilità di fare, cioè il ministro dell’Agricoltura, un mondo al quale mi sono affezionato. In Europa c’è una scarsa presenza dell’Italia nei luoghi decisionali delle commissioni dal punto di vista burocratico: parlo di quelli che poi, formalmente, scrivono le leggi, i provvedimenti. Nell’agricoltura, ad esempio, su 50 dirigenti, solo 4 sono italiani e non in posizioni di primo piano. Abbiamo già formalizzato alla Commissione – conclude – la richiesta di predisporre almeno degli interpelli per le posizioni libere”.