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Euro: Savona, rafforzare Bce, abbia poteri sul cambio

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«La Banca centrale europea deve avere poteri sul cambio e deve avere poteri di intervento» come prestatore di ultima istanza. Mentre «la politica fiscale, affinchè imprima impulsi esogeni, deve avere risorse proprie da mobilitare sull’intero territorio in funzione degli obiettivi che all’interno del territorio devono essere raggiunti». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, tracciando la linea che intende portare in Europa oggi al Cnel nel corso di un Debriefing alle parti sociali sugli esiti del Consiglio Ue del 28 e 29 giugno. Se si dirà no «a una proposta che rafforza la Banca centrale europea e la politica fiscale», ha aggiunto Savona, «nascerà un problema serio che si potrebbe anche riflettere alle prossime elezioni europee, così come una carenza di iniziativa in questa materia – come in altre – ha portato a una rivoluzione nel Parlamento italiano». «I dettagli di questa azione – ha affermato ancora alla vigilia dell’incontro con le commissioni della Camera e del Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero – li ho discussi con gli altri membri del governo. Ho un documento che non è stato reso pubblico, come è giusto che sia, perchè prima va discusso con gli organi parlamentari che sono sovrani», ha sottolineato dopo aver ricordato la sua battaglia «condotta per trent’anni» su questi temi. In occasione dell’incontro al Cnel, il suo presidente Tiziano Treu ha proposto al governo che il Comitato nazionale per la produttività, previsto dalla raccomandazione del Consiglio Ue, venga realizzato all’interno del Cnel, seguendo l’esempio di altri Paesi. «La produttività di un Paese è un fattore essenziale per la sua competitività nello scenario economico internazionale – ha sottolineato l’ex ministro del lavoro Treu, «e richiede un’attenta analisi per indirizzare al meglio gli investimenti e per definire le riforme strutturali. Come già avviene in molti Paesi, il board potrebbe essere istituito all’interno del Cnel con l’ulteriore vantaggio che sarebbe così in contatto con tutti gli altri membri del Cese, il Comitato Economico e Sociale Europeo”. Il comitato nazionale per la produttività dovrebbe essere istituito in attuazione della Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 20 settembre 2016 (2016/C 349/ 01) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europa del 24 settembre 2016. Al Ministro Savona è stato segnalato come molti paesi abbiano già provveduto ad istituire il Comitato e la maggioranza di questi lo abbia collocato proprio presso il Comitato Economico e Sociale (Danimarca, Lussemburgo, Irlanda) o presso un Organismo pubblico di analisi economica (Olanda, Slovenia, Portogallo, Ungheria, Romania, Grecia). Soltanto Francia e Lituania, contravvenendo le raccomandazioni UE, hanno istituito il Comitato presso la Presidenza del Consiglio o il Ministero dell’Economia. «Con la creazione del Comitato presso il Cnel si riuscirebbe a garantire un approccio sistemico, l’indipendenza e l’esercizio a costo zero del Comitato. Il Governo avrebbe poi l’ulteriore vantaggio – ha concluso Treu – di ricevere analisi, pareri, progetti o proposte già discusse e condivise dalle parti sociali rappresentate presso il Cnel.

Fonte ItaliaOggi.it


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